lunedì 31 dicembre 2012

I Legumi

Le Lenticchie!





E questa sera, e domani, non mancheranno sulle nostre tavole le classiche lenticchie.

Molti non sanno pero' quante proprieta' si nascondono in questi legumi cosi pregiati, e riconosciuti tali fin dall'antichita'!

Questa mattina poi, mentre le stavo preparando, mia moglie che e' Cinese mi ha chiesto...perche' si mangiano le lenticchie il primo dell'anno??? Io ho saputo rispondere solamente dicendo...per i soldi!

In realta' facendo delle ricerche piu approfondite ho trovato veramente una storia avvincente che vi cerchero di abbreviare in poche righe!



Ma per prima cosa parliamo delle proprieta'


Al giorno d'oggi questo tipo di legume è consigliato dai dietologi in quanto, oltre a contenere una buona percentuale di fosforo e potassio, è molto digeribile e non contiene ne grassi ne colesterolo; altro fattore molto importante è che le lenticchie non contengono glutine e sono quindi da considerarsi un ottimo alimento per i celiaci.

Le lenticchie sono considerate tra i legumi quelle contenenti maggiori proprietà antiossidanti e, insieme all'alto contenuto di isoflavoni rappresentano un ottimo alleato nella prevenzione di alcune forme di tumore.

Come tutti i legumi le lenticchie sono ricche di proteine vegetali e per questo motivo rappresentano una valida alternativa agli alimenti di origine animale che contengono invece colesterolo; possono quindi essere consumate come secondo piatto in sostituzione della carne o del pesce.

Il buon contenuto di fibre alimentari contribuisce a regolarizzare l'attività dell'intestino e a tenere sotto controllo il tasso di colesterolo nel sangue. Grazie al fatto che le lenticchie contengono pochissimi grassi insaturi permettono di fare prevenzione ad alcune patologie cardiovascolari.

In ultimo, l'assunzione di lenticchie, ha la proprietà di rallentare l'assorbimento dei carboidrati da parte dell'organismo venendo così in aiuto a chi soffre di diabete; infatti lo zucchero proveniente dalla digestione viene assorbito dall'organismo molto lentamente così da evitare picchi di glicemia.

La lenticchia rossa, conosciuta anche col nome di lenticchia egiziana, è molto diffusa in Medio Oriente dove normalmente viene venduta senza pelle ( decorticata ). Questo legume è molto povero di grassi e i pochi in esso contenuti sono chiamati " grassi buoni ", conosciuti come Omega 3.

Le lenticchie rosse sono anch'esse prive di colesterolo e per questo motivo sono un alimento consigliato nella dieta dei bambini; hanno la particolarità di cuocere in breve tempo e non richiedono, diversamente da altri legumi, il periodo di ammollo prima di essere cotte. In ultimo hanno la proprietà, a causa dell'assenza della pellicina che le ricopre, di essere molto digeribili e non causano fastidiose fermentazioni.


ED ORA LA STORIA E LE CURIOSITA'

Durante le feste da poco trascorse molti clienti mi hanno chiesto il valore simbolico delle lenticchie a capodanno e il suo significato. Le lenticchie, alimento base per i popoli nomadi fin dal Neolitico, assumono fin dalla coltivazione un significato ben augurale. La loro coltivazione inizia nelle terre dell’antico Egitto diventando subito un alimento nutriente di piccole dimensioni ma di grande spessore nell’arte del cibare. Dall’Egitto già nel 525 a.C. e precisamente dall’antichissima Pelusio sul Nilo che un mito vuole patria del grande Achille, si racconta che le navi egizie rifornivano regolarmente i porti di Grecia ed Italia di lenticchie.

E da qui la lenticchia oltre che alimento diventa anche elemento d’interpretazioni. Le lenticchie nell’antichità furono collegate simbolicamente anche alla morte. Basta rileggere il notissimo episodio scritto nel libro della Genesi dove ci racconta di Esaù che rientrato affamato dalla campagna, vide Giacobbe che aveva cotto un piatto di lenticchie.

Quando gli chiese da mangiare poiché era sfinito, Giacobbe chiese in cambio la primogenitura, e Esaù accettò (cfr. Genesi 25,29-34). Quindi abdica a favore del fratello, di essere lui il padre, la guida ed il Re degli ebrei, combinando una compravendita cosi sfavorevole all'uno, quanto favorevole all'altro.

E’ il primo cibo preparato dall’uomo del quale si ha testimonianza scritta, non meno di 4000 anni fa. Perifrase che si usa ancora quotidianamente nei modi di dire, delle persone che si vendono per poco, per un piatto di lenticchie appunto, che significa ricevere un valore bassissimo rispetto a quello che si dà in cambio.

Da allora l’antica tradizione ebraica impone che gli Ebrei mangino lenticchie quando sono in lutto, in ricordo di Esaù per aver svenduto quanto aveva di più prezioso. Per millenni la lenticchia risulta uno dei prodotti più importanti nell’agricoltura e nel commercio del Mediterraneo e alimento fra i più comuni ed apprezzati ad Atene come a Roma dove Artemidoro, nato ad Efeso nel II secolo e vissuto a Roma, nella sua opera onirica “Interpretazione dei sogni” accomuna le lenticchie con l’annunciazione di lutti mentre Plinio li glorifica per il loro alto valore nutritivo e per la virtù di infondere tranquillità all’animo.

Di quale sublime devozione era tenuta la lenticchia basterebbe conoscere la storia della colonna egizia del colonnato di Piazza S. Pietro, portato a Roma nel I secolo per volere di Caligola, l’obelisco attraversò il Mediterraneo su una nave immerso e protetto da un carico di lenticchie. Lenticchie servite in minestra, puls-lentis, da cui trae poi nome il pulmento, quindi con l'arrivo del mais trasformato in polenta.

Ancora nei secoli dopo le lenticchie torneranno a tormentare i sogni adducendo fortuna o lutti a seconda di chi interpretava e gradiva questo piccolo legume. Nel Medioevo i ceti più abbienti, i nobili ricchi relegarono il consumo delle lenticchie alla mensa dei poveri, servite e mangiate quasi esclusivamente nei conventi e fra la gente, umile ma dotta, che diede alla lenticchia il ruolo che meritava, nutrire bene, piacere e costare poco.

Ancora, come a rimarcarne l’inutilità come cibo goliardico fu definito nel Rinascimento, dal medico Petronio, cibo caldo e secco, adatto a coloro che vogliono vivere castamente. In Francia al tempo di Luigi XIV le lenticchie venivano date come cibo ai cavalli e Alexander Dumas nel suo “Grand Dictionnair de Cuisine del 1873” le considerava un cibo pessimo.

Come tutti gli alimenti e gli elementi destinati all’eternità la moda non ne intacca le virtù né li seppellisce. Cosi la lenticchia ha attraversato la simbologia del tradimento legandosi ai Patriarchi ed accompagnato lutti e morti, tormentato sogni e ricevuti superficiali giudizi da gente di spessore nobile ma leggera di gusto.

Approda ai tempi nostri sulla tavola imbandita di fine d’anno, dove una consuetudine alimentare ha ritualizzato il mangiar lenticchie, accomunando tutti gli strati sociali, come augurio di prosperità e fortuna per l’anno in arrivo.

E come ci racconta G. F. Giunchi nel suo Teatro Naturale n. 17 (27 dicembre 2003 Anno 1.)

“Una lunga tavola di fine d’anno. Al centro, come chiglia sull’acqua, il piatto ovale delle lenticchie nell’aura calda del fumo accoglie, untuoso e pesante lo zampone ad evocare, avvolto nei notturni vapori del Nilo, il carico della nave egizia e l’antico obelisco, che l’Imperatore Romano, solitario e folle voleva per la sua gloria e, come tutti i mortali, per trasfigurare la vertigine del tempo che passa”, riprendiamoci le lenticchie e la sua Storia.

domenica 30 dicembre 2012

Cervello attivo

Salmone e Avocado per un cervello attivo




Un Ottimo secondo piatto, ricco di Omega 3 e di grassi polinsaturi, a tutto vantaggio della tua salute

Ingredienti per 1 Porzione

 -150 g di salmone afresco
-½ avocado
-prezzemolo tritato
-1 cucchiaio d' olio d'oliva extravergine
-succo di limone
-sale e pepe q.b.


Insaporire il salmone con sale e pepe e marinare con un cucchiaio di succo di limone. In una padella, possibilmente antiaderente, versare l'olio Exra vergine d'oliva, quando l'olio sara' caldo adagiare il filetto di salmone. Cucinare quanto basta, tenedo in considerazione che il pesce fresco non necessita una completa cottura.

Per la salsa, tagliare l' avocato a cubetti e con l'aiuto di una forchetta o di un mixer renderlo cremoso. Aggiungere qualche goccia d'olio, limone, sale e pepe.

Per impiattare, spargere la crema di avocado sul piatto, adagiare il aslmone e decorare con del prezzemolo e delle erbe fresche a piacere.

un piatto che fa bene perchè...

Molti motivi: gli Omega 3 del salmone e i grassi polinsaturi dell'avocado proteggono il cervello e migliorano la memoria. Inoltre, gli Omega 3 proteggono il nostro sistema nervoso, il cuore e la circolazione; mantengono idratata la pelle; difendono dalla sindrome premestruale.

venerdì 28 dicembre 2012

Ricetta Disintossicante

Cannelloni di Soia & Pomodoro



Questa ricetta è ideale quando vuoi disintossicarti dalle tossine della carne e fare scorta di proteine vegetali che sostengono il lavoro di muscoli e cervello. È una ricetta adatta anche per chi è a dieta, ma non vuole rinunciare al sapore dei piatti tradizionali. Grazie al contenuto di isoflavoni della soia (che regolarizzano i livelli di fitoestrogeni nell'organismo), questa ricetta è particolarmente indicata in caso di sindrome premestruale e in menopausa.



Ma vediamo piu in dettaglio i benefici della soia.

Soia 100 gr - 407 kcal
Ricca di vitamine del gruppo B, ferro e potassio.
A differenza degli altri legumi la soia è più ricca di proteine e lipidi,
saturi e polinsaturi, e fosfolipidi come la lecitina, che ha proprietà
emulsionanti e diminuisce i livelli di colesterolo nel sangue. Ricca di
fitoestrogeni molto utili nelle donne durante il periodo premestruale,
questi prevengono i tumori, in particolare quelli della mammella e
della prostata, e proteggono anche dall’osteoporosi.

Vi sono vari tipi di soia:

Soia rossa o azuki, ricchissima di proteine, ha la proprietà di stimolare
la diuresi e rafforzare la funzionalità dei reni;

Soia nera, indicata per la tosse e l’asma ma soprattutto per migliorare
le condizioni degli organi riproduttivi;

Soia gialla, è consigliata per acquistare peso e dare vitalità. Se ne
ricava il Natto: cibo fermentato, preparato con fagioli di soia gialla
lasciati interi, molto digeribile, ricco di proteine, vitamine B e B12,
ferro e calcio, aiuta la digestione.

I derivati della soia: tempeh e tofu

Tempeh
Prodotto ottenuto dai fagioli di soia gialla leggermente cotti e inoculati
con un batterio, lasciati fermentare a bassa temperatura per 24
ore. Ricco di proteine, vitamina B12 e povero di grassi.

Tofu 100 gr - 99 Kcal
Alimento a base di soia gialla, acqua e nigari, ha un sapore
neutro, è molto digeribile, quindi adatto ai bambini, agli anziani
e a chi ha problemi di digestione, ha un elevato contenuto proteico,
è ricco di calcio e fosforo e ha poche calorie, è privo di
colesterolo.

Ingredienti per la ricetta (2 persone)

- 6 cannelloni di semola già pronti ( o con pasta fresca)
- 1 carota
- 2 gambi di sedano
- 150 g di macinato di soia (nei negozi bio)
- salsa di pomodoro q.b.
- 1 cipollina
- 1 cucchiaio d' olio d'oliva extravergine

Preparazione della ricetta

Lessa i cannelloni in acqua bollente salata, scolali al dente e falli raffreddare in acqua fredda, quindi sistemali su un canovaccio. Fai rosolare cipollina, sedano e carote tritati nell'olio, quindi unisci il macinato di soia. Fai insaporire per qualche minuto, poi unisci un cucchiaio di salsa di pomodoro. Porta a cottura e utilizza questo ragù vegetale per farcire i cannelloni. Disponili poi in una teglia e ricoprili con salsa di pomodoro. Falli cuocere in forno per 15-20 minuti, quindi servili in tavola. A piacere, puoi spolverizzarli con poco parmigiano grattugiato.... E la ricetta è pronta!



Se sei allergico alla soia: ecco come modicare la ricetta

Per modificare la ricetta, ti basta sostituire la soia con una pari quantità di seitan, un cibo tipico della cucina macrobiotica preparato con il glutine del grano (quindi non adatto ai celiaci!) dal sapore molto buono e delicato.



Una ricetta contro bruciori e colesterolo





E dopo le grandi abbuffate Nataliazie ecco un rimedio, non proprio dietetico, per abbassre l'acidita' di stomaco accumulata in questi giorni!

Le patate Novelle al forno sono ideali per placare i bruciori di stomaco (quando non troppo intensi), ma anche in casi di alti livelli di colesterolo nel sangue, grazie al buon contenuto di fibre (nella buccia, che si mangia). Queste ultime infatti sono utili per assorbire i grassi e il colesterolo prima che questi vengano assimilati dall'organismo. Ma i vantaggi della ricetta non finiscono qui: le patate rilassano i muscoli e il sistema nervoso (favoriscono la produzione di serotonina), quindi sono adatte per chi soffre di insonnia o di nevralgie.

Ingredienti per la ricetta
- 20 patate ( Novelle)
- mix di erbe aromatiche a piacere
-Olio Extra Vergine di Oliva



Preparazione della ricetta
Lava le patate senza sbucciarle e tagliale a metà nel senso della lunghezza. Mettile su una tegli con la parte priva di buccia rivolta verso l'alto. Insaporirle con olio extravergine d'oliva, sale, rosmarino e salvia. Sistemale nel forno ben caldo e falle cuocere per 15 minuti, fino a quando non avranno un aspetto gonfio e dorato.

giovedì 20 dicembre 2012

Antistress

Un rinforzo per il sistema nervoso



Questo piatto contiene alcuni dei principali nutrienti che aiutano a combattere lo stress, come le vitamine del gruppo B e gli acidi grassi essenziali che rigenerano il sistema nervoso e il cervello. Inol...tre, la salsina agrodolce con cui consigliamo di arricchire la ricetta, contribuisce alla formazione di serotonina, l'ormone del buonumore.

Ricetta e preparazione della ricetta anti stress

Ingredienti per due persone:
- 400 g di tonno;
- 1 cucchiaio abbondante d' olio d'oliva extravergine;
- Ginseng
- Rapa bianca
-Verdure a foglia verde ( tutte anti stress)

Preparazione:
Fai scaldare l'olio in una pentola con il fondo spesso e i bordi alti, poi unisci il tonno e copri il recipiente (non del tutto) con il coperchio. Fai rosolare 3 minuti per parte, spegni il fuoco e copri il recipiente completamente, lasciando riposare per un paio di minuti.
Tagliare la rapa a listarelle, e adagiare nel piatto. Decorare con il ginseng tagliato finemente.
Con un isalata a foglia verde, o delle alghe di mare, rifinire il piatto

Il consiglio in più
Se lo stress ti provoca fasi alterne di ansia e malumore, aggiungi alla tua ricetta qualche scaglia di mandorla, cibo riequilibrante dell'umore grazie anche al suo contenuto di magnesio. E per completare, spolverizza con prezzemolo fresco tritato, ricco di vitamina C antiossidante, utile per sostenere il lavoro delle surrenali affaticate dallo stress.

mercoledì 19 dicembre 2012

Rinforza il sistema immunitario

Riso basmati, piselli e chiodi di garofano



Una ricetta ispirata ad un classico piatto invernale della cucina indiana: si tratta di un riso con verdure di stagione (rape, sedani, radicchio) profumato alle spezie, in particolare i chiodi di garofano. ...Dal sapore deciso, questo risotto è ricchissimo di vitamine e di minerali depurativi, perfetti per affrontare i primi freddi e liberare l’organismo dalle tossine che gli impedirebbero di fronteggiare i virus influenzali.

Questo perche' il riso, cereale ricco di vitamine, ricostituente naturale e di alta digeribilita'; cobinato con i chiodi di garofano, tonificanti ed capaci di contrastare la spossatezza e con i piselli, energetici e a basso contenuto di calorie. Uniti insieme rinforzano il nostro sistema immunitario.

Gli ingredienti: per 4 persone servono 300 g di riso di riso Basmati, mezza tazza di piselli sgranati, 2 carote, un gambo di sedano a tocchetti, una rapa, un piccolo cespo di radicchio, una cipolla rossa, un cucchiaio di uva passa, 6 chiodi di garofano, un pizzico di zenzero, cannella, olio d’oliva, sale q.b.

Preparazione: lavare e pulire le verdure, affettarle e farle cuocere al vapore. Sciacquare il riso e farlo cuocere per pochi minuti. In una pentola, scaldare un cucchiaio di olio d’oliva con la cipolla affettata e i chiodi di garofano, e farla imbiondire. Unire le verdure, il radicchio affettato e il riso bollito, l’uvetta, lo zenzero e la cannella. Mescolare e servire.

martedì 18 dicembre 2012

Tossine alimentari

Se ti riempi di tossine rischi di ingrassare



Gli abbinamenti di cibi sbagliati e i picchi di stress non smaltiti attraverso il riposo fanno rallentare il metabolismo e portano al soprappeso…

Ecco dove si sbaglia di più a tavola

... Esistono diversi comportamenti alimentari che contribuiscono a farci aumentare il peso poiché rallentano i meccanismi di eliminazione del grasso, e dunque fanno “sballare” il nostro metabolismo, un orologio perfetto da cui dipendono linea e salute.

Gli errori che intossicano…

- Abbinare carboidrati e proteine nonché le proteine tra di loro: le proteine hanno dei tempi di digestione molto lunghi mentre i carboidrati sono già digeriti in parte nella bocca; questo abbinamento rallenta l’attività digestiva, con formazione di scorie, fermentazioni e gonfiori, soprattutto a livello addominale.

- Mettere il sale dappertutto: così facendo si affaticano cuore e circolazione e il corpo tende a trattenere più liquidi e acidi urici, formando col tempo la cellulite.

- Consumare troppi condimenti (olio, burro) cotti: il calore della cottura degrada i grassi di condimento e crea tossine che intasano soprattutto il fegato.

…e quelli che aumentano il deposito di adipe

Mescolare i carboidrati tra di loro: gli zuccheri complessi (carboidrati) come pane e pasta vengono predigeriti in fase di masticazione e poi la digestione continua nello stomaco e nell’intestino; i carboidrati semplici, come zucchero e miele, arrivano subito all’intestino, dove vengono trasformati in glucosio; “sommare” i due tipi di carboidrati crea uno stato di sovraccarico per cui l’organismo tende a trasformare il surplus di zuccheri in adipe.

Consumare il latte e il burro con la carne: si moltiplica l’introduzione di grassi di lenta digestione e, inoltre, il latte giunto nello stomaco coagula in fiocchi che avvolgono le particelle di grasso isolandole dai succhi gastrici, rallentando notevolmente il processo digestivo.

E quelli che frenano il metabolismo

Frutta e dolci a fine pasto: abbinati agli altri cibi già ingeriti rallentano stomaco e intestino, con conseguente affaticamento metabolico.
Zucchero bianco per addolcire: genera picchi glicemici che impediscono al metabolismo di trasformare correttamente il cibo in energia, con formazione di grasso e scorie

martedì 11 dicembre 2012

Broccoli & Cavoli

Broccoli & Cavoli





I cavoli appartengono alla famiglia delle crocifere, (il nome deriva dalle quattro foglie a forma di croce) varietà Brassica. La parte commestibile di queste piante è rappresentata dalle foglie (cavolo cappuccio, verza, cinese, cavolini di Bruxelles) o le infiorescenze ancora immature (broccoli, broccoletti, cavolfiore).

I cavoli sono un alimento molto importante poiché grazie ...al loro sapore caratteristico, le poche calorie e le molte proprietà, ben si prestano a essere inseriti in molte ricette. Cavoli e broccoli sono tipici ortaggi invernali, stagione in cui la qualità è migliore e i prezzi più bassi. Tuttavia sono disponibili tutto l'anno, a prezzi maggiori. Il cavolo broccolo e il cavolo broccolo ramoso, entrambi chiamati broccoli, sono due piante appartenenti alla famiglia dei cavoli la cui parte commestibile è costituita dalle inflorescenze non ancora mature

Il cavolo contiene una grande quantità di vitamine: protovitamina e vitamina A, vitamine B1, B2, B9 (acido folico), PP, C, ( a parità di peso il cavolo rapa ne contiene più delle arance), K, U. Molto ampia la gamma di minerali: in primis fosforo, calcio, ferro, zolfo, potassio, rame, magnesio, iodo, e arsenico. Molto preziose le sue mucillagini, soprattutto per quel che riguarda la cura delle coliti ulcerose, ed altrettanto significativa la sua alta percentuale di clorofilla, che aiuta l'organismo nella produzione di emoglobina contrastando così le varie forme di anemia. Da sottolinare, in cavoli e broccoli, la presenza di antiossidanti e di indoli che si formano quando le pareti cellulari di questi vegetali vengono spezzate o dal taglio del coltello o dalla masticazione.

Secondo le ultime ricerche, chi consuma molti cibi ricchi di vitamina C, vitamina E e carotene, è molto meno esposto a malattie cardiovascolari, ictus e cataratta. Gran parte delle piante crocifere sono ricche di potassio che ha un ruolo importante nella regolazione della pressione arteriosa. L'aspetto più importante dei cavoli e dei broccoli è rappresentato dal fatto che, sempre stando alle ultime ricerche mediche, un regolare consumo di questi vegetali, può dimezzare il rischi di sviluppare vari tipi di tumore in particolare dei polmoni e del colon. Uno studio condotto presso l'univerità della California di Santa Barbara ci rivela cosa accade a livello cellulare; broccoli, cavoli, ravanelli, contengono alcuni composti chimici, chiamati isotiocianati, che danno inizio ad un meccanismo che è in grado di bloccare il diffondersi e la proliferazione delle cellule tumorali.

Altre ricerche condotte in Giappone hanno dimostrato che gli isotiocianati presenti in cavoli e broccoli sono altresì in grado di bloccare i melanomi.

Oltre alle proprietà antitumorali, i broccoli giovano anche alla salute del cuore; questo quello che risulta da studi effettuati su topi all'università del Connecticut.

Per concludere, possiamo affermare che introdurre i broccoli ed i cavoli nella nostra dieta abituale potrebbe rivelarsi molto utile contro l'insorgenza di tumori al colon, al pancreas, all'utero, alla gola, ai polmoni, all'esofago, e allo stomaco, questo stando alle dichiarazione degli scienziati del World Cancer Research Found

Come abbiamo visto, cavoli, broccoli e altri vegetali appartenenti alla famiglia delle Crocifere sono rinomati per le loro proprietà di ridurre il rischio di tumori; tuttavia i ricercatori ora avvertono che cuocere, lessare queste verdure potrebbe compromettere le loro proprietà e virtù benefiche. Due ricercatori dell'Università di Warwick hanno acquistato cavoli e broccoli ed hanno effettuato dei test per valutare l'impatto dei diversi metodi di cottura.

La lessatura è risultata il metodo di cottura con i maggiori effetti negativi sulle proprietà dei cavoli e dei broccoli: dopo mezz'ora di bollitura i broccoli avevano perso il 77% delle loro proprietà benefiche mentre per i cavoli la percentuale si aggirava intorno al 65%. Al contrario la cottura al microonde e la cottura al vapore non hanno segnalato perdite significative.
Da evitare il surgelamento di cavoli e broccoli in quanto determina una perdita del 30% del contenuto di glucosinato

Vera e propria panacea, il succo di cavolo crudo, magari mischiato a quello di carota con un po' di limone, è un vero rinvigorente nelle situazioni di estremo affaticamento e di carenze vitaminiche; utile nelle situazioni di estremo nervosismo ed eccessiva irritabilità, utile per riequilibrare le condizioni della pelle e del cuoio capelluto, per liberare l'intestino da vermi o parassiti e in caso di asma e pertosse. Logicamente anche crudi, cavolo, e broccoli esercitano quasi le stesse proprietà del loro succo, con il vantaggio che mangiati crudi sono più appetitosi che berne invece il succo.

Il cavolo cotto, con l'acqua di cottura e un'eventuale aggiunta di miele è molto utile contro gli abbassamenti di voce, il raffreddore, l'asma e la bronchite. La sola acqua di cottura è benefica in caso di diarrea e dissenteria, ma anche in caso di stitichezza. In caso di sbronza, per alleviare gli effetti del "giorno dopo", è consigliabile un brodo concentrato di cavolo, gli effetti sono garantiti.

Curiosita"
Il cavolo ed i broccoli risulta fossero ben conosciuti fin dai tempi antichi; in particolare il cavolo era sacro per i Greci ed i romani lo utilizzavano metodicamente per curare le più svariate malattie e addirittura lo consumavano crudo prima dei banchetti per consentire all'organismo di assorbire meglio l'alcool.

Con il passare del tempo la diffusione del cavolo e dei broccoli sulle mense, grazie alle loro proprietà, non è mai venuta meno e, dobbiamo dire, che per un lungo periodo di tempo è stato considerato un cibo ideale per i giorni di magro.

Un'altra proprietà dei cavoli e dei broccoli è quella antiulcera; infatti contengono il grafanato che è una sostanza impiegata già da diversi anni nei medicinali per curare l'ulcera, in quanto agisce come rinforzante sulla mucosa dello stomaco, proteggendola dagli acidi.

Un aspetto, se vogliamo negativo di broccoli e cavoli, è rappresentato dal cattivo odore che emanano durante la cottura; questo a causa dello zolfo in essi contenuto. Volendo, si può evitare questo "inconveniente" spremendo un limone nell'acqua di cotturaVisualizza altro

lunedì 10 dicembre 2012

Noi siamo quello che mangiamo

Noi siamo quello che mangiamo



Fin da prima della nascita l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale
nel nostro organismo. Infatti un’alimentazione errata durante la
gravidanza potrebbe provocare disturbi fisici al futuro bambino. Anche i primi mesi di vita sono molto importanti se non essenziali, una corretta e soprattutto sana alimentazione aiuta la crescita e lo sviluppo del bambino e rinforza il sistema immunitario. È provato per esempio che un omogeneizzato fatto in casa aiuta a prevenire allergie nel futuro.
Anche in età adulta l’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni. Voglio ancora una volta precisare che non sto parlando di dieta dimagrante, una persona fisicamente perfetta non
è provato che sia sana. Al contrario, però, è possibile che una persona obesa abbia un sistema immunitario più debole e di conseguenza risulta più incline ad ammalarsi. Il motivo è semplice, l’alimentazione errata porta l’individuo a ingrassare e di conseguenza la massa corporea in eccesso costringe il proprio fisico ad aumentare la pressione del sangue, oppure ad avere troppo zucchero nel sangue o magari una frequenza cardiaca troppo accelerata.
Insomma, una sana alimentazione è quello che tutti noi dovremmo osservare, da un lato cercando di non innervosirci eccessivamente se abbiamo qualche chilo di troppo, dall’altro di non essere troppo
ottimisti nel sottovalutare una condizione quale l’obesità.
Secondo una visione tradizionalista, è considerato alimento tutto ciò che apporta energia all’organismo, ma questo concetto è stato ormai a anni superato; attualmente, infatti, l’alimento è sinonimo di
materia prima per l’accrescimento e il mantenimento dell’individuo, ed è molto importante ricordare che ad ogni stadio della vita vi sono necessità alimentari differenti.
Al giorno d’oggi, nonostante l’abbondanza calorica, aumentanocostantemente le richieste di integratori alimentari e vitaminici.
Cosa spinge la gente a comportarsi in questo modo?
La risposta è semplice: siamo colpiti da patologie definite del benessere e occorre quindi ovviare a quelli che sono gli errori nutrizionalipiù comuni. Vitamine fondamentali come la A, la C e la E sono sempre più
rare da trovare negli alimenti e questo perché sono vitamine che si disperdono facilmente se l’alimento non viene mangiatofresco.
Possiamo fare l’esempio della vitamina C. È vero che è presente in natura in maniera abbondante, ma è anche vero che un’arancia ricca di vitamina C è quella che viene staccata dall’albero e mangiata nel giro di pochi giorni, se non di poche ore. E oggi con la globalizzazione e la voglia di mangiare alimenti non stagionali, che
provengono da ogni parte del mondo, ci siamo abituati a mangiare arance provenienti dalla California, per esempio. Arence che sono state prelevate ancora acerbe dall’albero e sono state in seguito fatte
maturare nel lungo viaggio che le ha portate settimane dopo sulle nostre tavole. Ci siamo abituati anche a mangiare prodotti surgelati e sciroppati, dove la presenza vitaminica è quasi pari allo zero.
Per non parlare poi di tutti quei prodotti dove sono stati inseriti coloranti e aromi per renderli simili al sapore dell’alimento originale; se leggessimo attentamente le etichette di certi prodotti alimentari
potremmo renderci conto effettivamente di cosa mangiamo, ci sono caramelle all’arancia dove non è presente nemmeno una goccia di arancia, oppure delle patatine fritte dove la patata non è neanche
stata utilizzata!
Se dopo molti anni, quindi, con un’alimentazione sregolata e simile a quella descritta ci lamentiamo per gastriti o pressione alta o ulcere, la colpa è solamente nostra.
Curarci sempre con prodotti chimici ci illude di poterci curare ogni volta che vogliamo da qualsiasi sintomo, ma le medicine possono causare effetti collaterali al nostro organismo. Leggendo una qualsiasi istruzione per l’uso di un farmaco comune potremmo renderci conto che con lo stesso farmaco è possibile curare
decine di problemi. Se prendo qualche cosa per il mal di testa probabilmente posso alleviare un mal di denti o un dolore mestruale e anche un mal di schiena!

E tutto questo è assolutamente insensato


Il miele

Il miele: più curativo degli antibiotici




Un gruppo di ricercatori italiani ha scoperto che i mieli di timo e di eucalipto agiscono come potenti battericidi

Non solo sono emollienti, disintossicanti e nutrienti. Secondo uno studio della S...apienza, alcuni mieli italiani (di varia origine e provenienza) sono in grado di contrastare in modo efficace l’azione di batteri resistenti agli antibiotici.

Il team di ricercatori, composto da Roberto Lavecchia, Antonio Zuorro e Marco Fidaleo del dipartimento di Ingegneria Chimica, Materiali e Ambiente ha scoperto che, in particolare, i mieli di timo e di eucalipto agiscono come potenti battericidi. Questa proprietà vale anche per alcune varietà di mieli di arancio, di limone e di melata, la sostanza zuccherina prodotta dagli afidi e da altri piccoli insetti che si nutrono della linfa delle piante.

Il gruppo di ricercatori ha scoperto che i mieli di timo ed eucalipto non solo agiscono come battericidi, ma servono anche come inibitori del sistema di comunicazione batterico (il “quorum sensing”, che svolge un ruolo essenziale nello sviluppo di infezioni acute o croniche difficili da debellare).

Queste proprietà antimicrobiche erano già state studiate, in passato, sui mieli di Ulmo d’origine cilena e di Manuka, proveniente dalla Nuovo Zelanda.

Inoltre, sembra che la miscela di mieli di diversa origine e provenienza potenzi l’attività battericida. Questi risultati aprono la strada alle possibili applicazioni biomediche del miele, che potrebbe essere utilizzato per limitare la proliferazione dei microbi nei cosmetici o nei cibi.

martedì 20 novembre 2012

Il Vino Rosso

LE PROPRIETA' BENEFICHE DEL VINO ROSSO



Tredici vini di diverse regioni italiane per saggiare gli effetti anti-ulcera e anti-radicali liberi. I prodotti siciliani e del Salento risultano i più efficaci contro l’Helicobacter pylori, il principale patogeno della mucosa gastrica


Una ricerca dell’Università di Siena commissionata dall'Associazione Nazionale Città del Vino conferma che il vino rosso, consumato in quantità moderata, ha effetti benefici sulla salute. Analizzando 13 vini provenienti da diverse regioni italiane i ricercatori del dipartimento di Scienze ambientali dell’Ateneo si sono concentrati sugli effetti contro l’Helicobacter pylori, il principale patogeno della mucosa gastrica, e contro i radicali liberi: i risultati dello studio dimostrano che tutti i vini testati sono attivi contro l’Helicobacter, batterio che provoca ulcere e che è fattore di rischio di carcinoma e linfoma gastrico.

I vini siciliani si sono dimostrati i più efficaci contro questo batterio. Anche la presenza di radicali liberi dello stomaco, responsabili di diverse patologie infiammatorie, è combattuta efficacemente da tutti i vini rossi analizzati: il Cabernet e il Sangiovese toscani, il Cabernet siciliano, il Montepulciano d’Abruzzo, il Nero d’Avola, il Merlot e il Syrah di Sicilia, i vini del Salento in Puglia, la Barbera del Piemonte, il novello di Chieti, il Gutturnio.

“Un bicchiere abbondante di vino a pasto - dice la professoressa Daniela Giachetti, responsabile della sezione di Biologia farmaceutica del dipartimento – è sufficiente, come dimostrano i dati della nostra indagine, a produrre l’effetto benefico e protettivo sulla mucosa gastrica. Se il consumo però aumenta oltre i 350 millilitri a pasto, l’etanolo agisce in senso negativo sullo stomaco provocando danni che possono essere anche di notevole entità”.

La ricerca è stata finanziata dall'Associazione Nazionale Città del Vino, rete di oltre 550 Comuni a vocazione vitivinicola da tempo impegnata nello sviluppo della conoscenza scientifica in materia di vino e salute. Hanno sostenuto il progetto anche i Comuni di Montefalco (Perugia), Nizza Monferrato (Alessandria) e le aziende Cantina Due Palme e Cantine Albano Carrisi di Cellino San Marco (Brindisi); la Cooperativa Olearia Vinicola di Orsogna (Chieti); la Cantina Valdibella di Camporeale (Palermo).

“I risultati di questa nuova ricerca confermano ancora una volta che un consumo moderato e quotidiano di vino di qualità fa bene alla salute - dichiara Valentino Valentini, presidente di Città del Vino -. Alla luce dei numerosi studi che da anni attestano gli aspetti salutistici di un buon calice di vino riteniamo però che vada programmata al più presto un'intensa e capillare attività di educazione al gusto che coinvolga in un progetto condiviso le istituzioni, i Comuni, la scuola, la famiglia e le imprese. Ci faremo portavoce di questa necessità in sede istituzionale perché siamo convinti che vada fatto di più per diffondere forme di consumo consapevole che promuovano il benessere delle persone e la conoscenza dei prodotti di qualità dei nostri tanti territori rurali”.

Come si legge dalla relazione conclusiva della ricerca, curata da Marco Biagi insieme ai ricercatori della sezione di Biologia farmaceutica del dipartimento, i responsabili maggiori dell’attività sull’Helicobacter pylori sono gli stilbeni, in particolare il resveratrolo. Questo componente, ormai ampiamente studiato e su cui ormai si pensava di aver detto tutto, non finisce di stupire. Il resveratrolo isolato ha un’attività altissima su Helicobacter pylori, paragonabile a quella dei comuni antibiotici di sintesi.

Appare quindi evidente che un vino rosso, ricco in polifenoli e resveratrolo, ha in sé tutti gli elementi per manifestare un’azione protettiva sulla mucosa gastrica. Come ulteriore approfondimento è stata studiata l’attività antiradicalica in vitro, usando diverse metodiche spettrofotometriche, Photochem e DPPH.

La presenza di radicali liberi anche nello stomaco promuove l’insorgenza di diverse patologie infiammatorie e i dati ottenuti dalle moderne ricerche suggeriscono che l’infezione da Helicobacter pylori provoca uno spostamento dell’equilibrio redox nei fluidi gastrici con aumento della concentrazione dei radicali stessi. Lo studio dell’attività dei vini rossi sulla protezione della mucosa gastrica non poteva quindi non prevedere saggi sull’attività antiradicalica.

Alla concentrazione del 5% tutti i vini hanno rivelato un alto potere antiossidante, sempre superiore al 50%. I vini con la concentrazione di polifenoli più alta sono risultati più attivi, oltre l’80%. Nell’attività antiossidante gli antociani e le procianidine giocano un ruolo importante: i vini più ricchi in antociani si sono rivelati i più attivi in assoluto, infatti, il vino Cabernet “Toscana”, sebbene non particolarmente ricco di polifenoli totali ma ricco in antociani, al 5% ha evidenziato un’attività dell’84%. Le leucocianidine di V. vinifera, anche se isolate, hanno un potere antiossidante superiore al 90% a concentrazione di 100 μg/mL con un IC50 molto simile a quella della Vitamina C. Da quanto si può ricavare dai risultati ottenuti si possono trarre delle interessanti osservazioni che riguardano l’attività salutistica del vino rosso.

La qualità delle uve e dei processi di produzione, oltre che sugli aspetti meramente alimentari, influiscono in maniera notevole anche su quegli aspetti salutistici che sono intimamente connessi con le caratteristiche proprie del vino.

Proprio il vino può essere portato ad esempio per spiegare l’importanza del fitocomplesso: l’attività del prodotto intero sulla protezione della mucosa gastrica è superiore a quella dei propri componenti isolati alle stesse concentrazioni in cui si ritrovano nel vino, che quindi, anche per la sua natura idroalcolica, rappresenta il veicolo ideale per l’azione dei principi attivi.

Concludendo, è giusto ribadire che il vino non è la somma ma la moltiplicazione delle proprietà dei suoi componenti e si può senz’altro azzardare a dire che il moderato consumo di vino rosso può e deve essere promosso, insieme alla cultura del “buon bere”.





domenica 18 novembre 2012

La Birra

La birra 100 dl - 33 kcal



È una tra le bevande alcoliche più antiche; quelle di migliore qualità, con più alto contenuto di luppolo, sono ricche di principi nutrizionali incredibili, ecco perché venne classificata come un

vero e proprio alimento e chiamata anche come “pane liquido”. È ricca di vitamine e sali minerali e assunta con moderazione durante i pasti ha un effetto di difesa per l’organismo, è antinfiammatoria, digestiva e ha effetti antiossidanti agendo sui radicali

liberi e prevenendo l’invecchiamento. Aiuta anche nei problemi cardiovascolari e il luppolo presente in essa sembra che abbia proprietà antitumorali.

Le bevande alcoliche

Le bevande alcoliche


Le bevande alcoliche sono conosciute ..in dall’antichità da quasi tutte le civiltà e usate sia per ragioni mediche che igieniche. Infatti essendo l’alcol antisettico veniva usato per sterilizzare le acque quando


non sicure o quando ristagnanti, magari dopo un lungo periodo di siccità. Veniva inoltre usato come integratore alimentare o come afrodisiaco. Non è un caso che il nome di alcuni distillat...i sia stato

“acqua vitae” che in latino signi..ica acqua della vita. Un’affermazione che oggi potrebbe suscitare ilarità dato che si sente sempre più spesso

parlare di abuso di alcol e dei suoi effetti collaterali negativi. Ma essendo ricco di zucchero, è un vero e proprio ricostituente e molti

liquori e distillati hanno ottime proprietà bene..iche e curative. L’importante è non esagerare e assumerli con moderazione.

Esistono vari tipi di alcolici: di fermentazione alcolica degli zuccheri presenti nella frutta o nei cereali come vino, sidro e birra, di fermentazione derivata dalle bevande, come il brandy, di fermentazione dai residui delle bevande fermentate, come la grappa

sabato 17 novembre 2012

Mais

Mais 100 gr - 108 kcal



Ha proprietà diuretiche, sedative delle vie urinarie, depurative, coleretiche.
Rallenta la funzionalità tiroidea, quindi il ritmo del metabolismo, per cui è adatto a persone eccitabili, nervose e che soffrono di ipertiroidismo.



Olio di mais 100 gr - 900 kcal

L’olio di mais contiene provitamina A, ha un contenuto signi..icativo
di ferro ed è ricco di grassi polinsaturi.

Acidita' di stomaco

I rimedi per l'acidità di stomaco





L’acidità di stomaco, fastidiosa sensazione di bruciore alla bocca dello stomaco, spesso è il sintomo di problemi quali, l’esofagite, la gastrite e l’ulcera.

Il classico rimedio del bicarbonato è transitorio e non risolve il problema; è sempre consigliabile rivolgersi al medico per una diagnosi corretta.

La pubblicità di prodotti antiacidi, oggi è in aumento, per la ragione che sono aumentate le persone che soffrono di questo problema.

La cosa grave, è che vengono date informazioni errate, ossia, che con una pastiglia si risolve il problema, addirittura per tutto il giorno!

Nessuno si preoccupa di dire che l’acidità di stomaco, se è sporadica può essere tamponata, ma se si ripete spesso, deve essere presa seriamente e fatte le indagini diagnostiche del caso.

Il modo di mangiare di oggi, sempre di fretta, senza guardare cosa si mette nel piatto, come si abbina il cibo e quale è la qualità di quello che si mangia, porta a disturbi dello stomaco a volta gravi.

Oltre a rivolgersi al medico per una diagnosi, la cosa urgente è aver cura di alimentarsi in modo più corretto, masticando molto il cibo, mangiando possibilmente seduti e con calma e combinare bene i cibi fra di loro.

Il bruciore di stomaco spesso è provocato da comportamenti alimentari errati come:

assumere dolci a fine pranzo
mangiare frutta a fine pasto
bere super alcolici
bere bevande gassate e dolci
abusare di caffè, sopratutto a stomaco vuoto
abusare di tabacco
abusare di antidolorifici e antinfiammatori

Anche lo stress è spesso causa di mal funzionamento dello stomaco e di bruciori.

L’assunzione di alcuni alimenti possono sicuramente alleviare questo disturbo:

Mela, ricca in pectine è in grado di proteggere le mucose dall’aggressione acide.La mela con l’ananas è l’unica frutta che è possibile mangiare a fine pasto.
Carota, protegge le mucose
Carciofo, favorisce la produzione di bile e l’attività del fegato.
Cavolo favorisce la cicatrizzazione delle mucose.
Ortica, protegge la mucosa e ne modera la secrezione.
Melissa, utile in caso di eccessiva ansia ed eccitazione nervosa, causa spesso di disturbi digestivi.

Provate a mangiare più verdura e cereali e meno salumi, dolci, caffè, liquori e fare al bisogno questo decotto:

1 cucchiaio di radice di liquirizia,
1 cucchiaio di malva
1 cucchiaio di camomilla
1 cucchiaio di melissa
1.Bollire la liquirizia e la malva per 5 minuti in 700 ml di acqua.
2.Aggiungere la camomilla e la melissa e lasciare in infusione per 12 ore
3.Filtrare e bere a tazzine durante la giornata.

giovedì 15 novembre 2012

Emicrania

Emicrania!





Chi non ha mai sofferto anche solo per un giorno di un forte mal di testa? La maggior parte dei mal di testa sono causati da tensioni muscolari appunto della testa, delle spalle e del collo. Ad innescare questo tipo di dolore so...no un immensità di fattori quali ad esempio un periodo stressante, ansia, troppi zuccheri nel sangue, disturbi ormonali, allergie, cattiva digestione, intossicazioni alimentari, fatica, alcool o caffeina ma anche poche ore di sonno.

Per capire effettivamente come combattere questo dolore, che può martellarci anche per giorni e giorni, iniziamo a distinguere tre diversi tipi di cefalee primarie ovvero il mal di testa vero e proprio come malattia (differenti da quella secondarie che sono invece conseguenze di un eventuale malanno):



Cefalea tensiva, cefalea a grappolo ed emicrania
La cefalea tensiva si presenta con dei dolori simili a forti pressioni e pulsazioni su tutta la testa (il famoso cerchio) che possono durare anche per diversi giorni colpendo in particolare le donne e giovani o adulti che passano tante ore seduti male, a studiare o lavorare concentrati su libri e monitor.


La cefalea a grappolo invece è una forma di mal di testa abbastanza rara ma molto fastidiosa, infatti i dolori (che possono durare da una mezz’ora ad un ora) si presentano ad intervalli di tempo raggruppati in determinati periodi del giorno o addirittura dell’anno. Questo dolore si manifesta in maniera molto forte ed intensa, localizzato generalmente intorno all’occhio o agli zigomi e colpisce in particolar modo gli uomini soprattutto tra i 20 e i 30 anni, ed è considerata di forma ereditaria.

Per quanto riguarda l’emicrania è caratterizzata invece da un dolore intenso che coinvolge un solo lato della testa e che può durare da poche ore a qualche giorno. Gli attacchi possono presentarsi con una frequenza variabile anche 2-3 volte alla settimana. Il dolore intensivo è pulsante, si manifesta in un punto della testa che piano piano, allargandosi, coinvolge tutta arrivan fino alle tempie e sopra gli occhi. Il dolore può intensificandosi con i movimenti del corpo, nfatti chi ne è colpito non può far altro che fermarsi non essendo in grado di svolgere nessuna delle normali azioni quotidiane. Colpisce soprattutto le donne, tra i 30 e i 40 anni, ed è ereditaria dal lato femminile. L’emicrania è inoltre accompagnata spesso da disturbi alla vista, causando nausea e vomito.

Ogni tipo di mal di testa ha però una sua causa scatenante e una sua cura specifica, proprio per questo è importante identificare con precisione il tipo di mal di testa di cui si è vittima, per poi poterlo curare o prevenire.

Ma per alleviare il dolore momentaneo si può comunque ricorrere a qualche rimedio naturale, mentre per prevenirlo si può iniziare una cura omeopatica essendo costanti nell’assunzione delle pastiglie e avendo pazienza in quanto solitamente gli effetti si vedono solo con il passare dei mesi.


Molti sono gli alimenti che aiutano ad alleviare questa fastidiosa alterazione fisica.

Elenchiamo qualche alimento:
Miele, sopratutto di Tiglio
Cereali Integrali
Ciliege
Zucchine
Legumi in generale
Tiglio
Lavanda
Zucca
Banana



Tisane calmanti
Camomilla, valeriana, melissa, fiori di arancio, passiflora se bevute sotto forma di una calda tisana rilassante possono aiutarvi a distendervi e a sentirvi meglio

Piatto consigliato ..... provate una semplicissima frittata di zucca. L'alto contenuto di magnesio infatti vi aiuterà a far passare più velocemente la vostra emicrania.

mercoledì 14 novembre 2012

Papaya


Papaya 100 gr - 28 kcal



Frutto ricco di vitamine C e B6. Ha un’azione digestiva ed è utile in caso di dispepsia, aiuta nell’insufficienza pancreatica, previene l’ulcera,

aiuta chi assume farmaci per l’artrite, è un vermifugo, è utile contro...i parassiti. Il succo di papaya sembra abbia un effetto anti proliferante sul cancro dei reni

Mangiata a stomaco vuoto è in grado di svolgere un'azione antinfiammatoria aiutando ad eliminare i liquidi in eccesso, e a combattere la cellulite

martedì 13 novembre 2012

Pelle giovane con il pomodoro 100 gr - 18 kcal




Il pomodoro, grazie alle sue proprietà antiossidanti, è un grande alleato per la tua pelle: oltre a mantenerla giovane, la protegge dai raggi UV. Spazio dunque alle insalate!

Inoltre il pomo...doro e' diuretico, antinfettivo, molto ricco di vitamine A e C.
Contrasta gli acidi urici, è anche un buon rimineralizzante.
Va sempre consumato maturo, dato che il pomodoro
verde è ricco di solanina, un alcaloide velenoso.

mercoledì 7 novembre 2012

Piante che aiutano a dormire


Piante che aiutano a dormire


Non riesci a dormire? Chiedi aiuto alle piante! In questi giorni di "cambio di stagione" le notti, per tutti quelli che soffrono d'insonnia e di cattivo riposo, saranno ancora più più lunghe del solito. Lamedicina naturale, però, ci suggerisce diversi, preziosissimi consigli a tal riguardo. Alcune piante, infatti, sono ottime alleate degli insonni e di coloro che non riescono a riposare al meglio. Vediamo insieme i benefici di queste piante.
Camomilla 
Probabilmente la camomilla è la pianta naturale più popolare per tutti gli insonni del globo. Bere un infuso alla camomilla poco prima di andarsene a letto rilassa mente e corpo, agevolando il riposo. La camomilla, applicata per impacchi, è anche un ottimo rimedio per gli occhi arrossati e per dare tonicità alla pelle.
Tiglio
Infusi a base di tiglio, ottimi per conciliare il nostro sonno. Le sue proprietà, infatti, sono calmanti e rilassanti: ottime per alleviare le tensioni accumulate e agevolare il giusto riposo. Gli infusi di tiglio, poi, sono anche eccezionali rimedi naturali ai malanni di stagione come raffreddore, febbre e influenza.
Cipolla
La cipolla, oltre a farci piangere, viene universalmente considerato un vero e proprio medicinale per combattere l'insonnia. Basta mettere mezza cipolla in un barattolo la cui apertura deve essere tenuta coperta con un fazzoletto e, prima di andare aletto, inalarne l'odore.
Valeriana
E' il tranquillante naturale per eccellenza. In passato, per più di un millennio, veniva utilizzata addirittura come sonnifero. Le sue maggiori proprietà benefiche risiedono nella radice, dalla quale gli insonni, sotto forma di infusi, ne traggono non pochi vantaggi.
Lampone
Oltre a regolarizzare la nostra pressione sanguigna, gli infusi fatti con le foglie di lampone sono dei veri e propri toccasana contro l'insonnia e il cattivo riposo. Questo tipo di infuso viene anche consigliato come rimedio naturale per favorire il travaglio.
Lavanda
Basta inalare il profumo dei suoi fiori per farci entrare in un vero e proprio stato di grazia! Il suo profumo è un potente tranquillante che agevola il sonno e la sensazione di serenità. I fiori di lavanda possono essere raccolti e lasciati essiccare oppure acquistati in erboristeria per preparare infusi pro-sonno!
Salvia
Nella medicina naturale, fiori e foglie di salvia vengono usati per preparare decotti utili a favorire il buon riposo. In più, i decotti a base di salvia, oltre a favorire il sonno, fortificano l'organismo e favoriscono la digestione.
Enula campana 
Si tratta di una pianta erbacea perenne, dai fiori gialli, usata sin dai tempi degli antichi romani comespezia da cucina. L'enula campana, oltre ad essere un noto rimedio per ansia e stress, favorisce lo stato di calma ed ha ottime proprietà antibiotiche antisettiche. In più, decotti e infusi a base di questa pianta migliorano la circolazione del sangue e contribuiscono a contrastare la caduta dei capelli.
Iperico
Nota anche come "l'erba di San Giovanni", l'iperico, sotto forma di infuso, viene utilizzato come calmante e rilassante per combattere l'insonnia e in caso di depressione. L'uso prolungato di questa pianta deve però essere effettuato sotto il controllo di un medico o di un erborista.

lunedì 5 novembre 2012

I cibi che ci rendono intelligenti


Alimentazione per la mente: i cibi che ci rendono intelligenti




Chi ama la vita sana nutre il proprio corpo con attenzione e ne ricava grandi benefici in termini estetici, ma soprattutto in termini di salute. Oggi scopriamo, però, che anche il nostro cervello è un organo che va nutrito bene per poter funzionare a dovere. I neuroni, le cellule che lo compongono, hanno bisogno di energia per poter svolgere la loro stessa funzione. L'energia in questione viene introdotta nel nostro organismo attraverso il cibo che non solo ci nutre, dunque, ma ci rende anche più intelligenti. Anche per questo motivo è necessario seguire una dieta equilibrata: mangiare in modo corretto e scegliere i giusti alimenti ci aiuta ad apportare le sostanze necessarie al corretto funzionamento del nostro organismo, a partire dalla testa.

E' stato dimostrato che un'alimentazione che privilegia il consumo di grassi saturi e di conseguente colesterolo può danneggiare la salute del nostro cervello. Mentre un'alimentazione ricca di carboidrati complessi, come i cereali integrali, i legumi, la frutta, è quella più indicata per il sostentamento ed il corretto funzionamento del nostro organo più importante.

Questa categoria di cibi migliora soprattutto la memoria e la concentrazione grazie all'elevato contenuto di Glucosio, ritenuto il nutriente più importante per il lavoro neuronale, per cui è necessario che i suoi livelli si mantengano stabili. E' importante, dunque, evitare i lunghi digiuni ed effettuare sempre i canonici cinque pasti al giorno.

Acidi grassi Omega3, contenuti nel pesce, nei frutti di mare e nelle alghe, hanno il potere di mantenere in buono stato le terminazioni nervose dei neuroni. I pesci in cui si concentra il maggior quantitativo di prezioso Omega3 sono le sarde: fanno bene al cervello, dunque, ma anche alla circolazione sanguigna ed al cuore, perché riescono a regolare il colesterolo.

Vitamine e minerali non possono mancare al nostro elenco di cibi buoni per la testa. L'acido folico, i minerali, le vitamine B6, B12, C, E ed A ed i minerali stessi, hanno la capacità di migliorare la nostra memoria stimolando il corretto funzionamento del nostro sistema nervoso. Ecco perché è importante non far mai mancare sulle nostre tavole la frutta, la verdura, le carni magre, il pesce azzurro, le uova ed il formaggio magro.

Il Triptofano, amminoacido che il corpo produce in maniera spontanea, è molto presente nelle proteine di origine animale ed è importantissimo per il nostro cervello. Sintetizza la serotonina, neurotrasmettitore che svolge una benefica azione antidepressiva e rilassante.

Tra gli alimenti che gli esperti consigliano per nutrire bene mente e corpo troviamo soprattutto:

- la banana, che contiene grandi quantità di Triptofano;
- la frutta secca, soprattutto noci e mandorle, che sono ricche di magnesio, ferro e potassio, preziosi minerali;
- le sarde, ricche di Omega3;
- la soia, alimento che contiene Colina, una sostanza che migliora la trasmissione degli impulsi nervosi (che avvengono da neurone a neurone) e rendono così più agile la mente.



Ma vediamoli piu in dettaglio i 10 cibi migliori per la mente che la naturopatia consiglia, anche sulla base delle conferme della ricerca scientifica, sono:

1) pesce grasso di mare (sgombro, sardina, alice, aringa, salmone selvaggio ecc.), ricchissimo di acidi grassi della serie omega 3, essenziali per il buon funzionamento del sistema nervoso (e per molto altro). Gli omega 3 in gravidanza migliorano persino l’intelligenza dei neonati. Attenzione però a cuocere poco il pesce, per non alterare gli omega 3 e rischiare che siano più i danni che i benefici;

2) noci, anche loro contenenti omega 3 e quindi buona alternativa al pesce per i vegetariani. Le noci hanno anche quantità interessanti di vitamina E, altro nutriente del cervello e antiossidante. La vitamina E è utile perfino nella demenza dell’anziano. Consumatele come spuntino, 4-5 alla volta, e sceglietele di qualità: non devono avere il guscio troppo chiaro (vorrebbe dire che sono state sbiancate chimicamente), né essere irrancidite (assaggiatele prima di acquistarle), devono essere integre e l’interno non deve essere secco (scuotetene una e verificate che non si senta alcun rumore);

3) broccoli, ricchi di vitamina C, altro fondamentale antiossidante, che rinforza i vasi sanguigni (compresi quelli del cervello) e ne migliora l’elasticità. I broccoli allontanano anche il rischio di Alzheimer e di altre forme di demenza: uno studio condotto su donne di 60 anni, ha evidenziato che quelle che mangiavano più broccoli e altre brassicacee riportavano risultati migliori nei test per la memoria, l’abilità nel parlare e l’attenzione;

4) pomodoro, il cui contenuto dell’antiossidante licopene - oltre che di vitamina C - lo rende prezioso per il buon funzionamento del cervello, e anche per la salute della pelle e della prostata;

5) curcuma, spezia orientale della quale non ci stancheremo mai di decantare le molteplici virtù. Contiene antinfiammatori utili anche per il cervello, contrasta l’aterosclerosi e si è dimostrata un efficace aiuto nella prevenzione dell’Alzheimer;

6) agrumi (arancia, pompelmo, limone ecc.), fluidificanti del sangue e ricchi della già citata, fondamentale, vitamina C;

7) uova, il cui tuorlo contiene colina, necessaria alle membrane cellulari e alla trasmissione degli impulsi nervosi. La colina è indispensabile anche per lo sviluppo cerebrale del feto e del bambino. Il tuorlo è inoltre ricco di vitamina E;

8) frutti di bosco, che, grazie ai loro flavonoidi, potenti antiossidanti, sono utili a preservare la funzionalità cerebrale e a migliorare, come la vitamina C e la E, la struttura dei vasi sanguigni;

9) acqua. Stupisce i più, ma anche una leggera disidratazione (di alcune ore) può far calare le capacità del cervello, comprese quelle di apprendimento. Ci chiediamo quanti siano gli anziani a cui vengono diagnosticati deficit cognitivi e che in realtà bevono semplicemente troppo poco. Un litro al giorno è il minimo indispensabile, due sono meglio;

10) tè verde, che è un ottimo antiossidante e inibisce l’acetilcolinesterasi, enzima che danneggia l’acetilcolina, neurotrasmettitore implicato nella memoria. Un paio di tazze di tè verde al giorno possono bastare (rigorosamente senza zucchero e soprattutto senza dolcificanti).

Ritenzione Idrica


Gli alimenti contro la ritenzione idrica


 A parte le bevande drenanti, che sono certo un valido aiuto, oggi scopriamo che vi sono dei cibi che consentono al nostro corpo di drenare i liquidi in eccesso mangiando. Vediamo, allora, quali sono.

1) Cetrioli
Ricchi di acqua e poveri di fibre, i cetrioli sono un vero e proprio toccasana per l'eliminazione dei liquidi in eccesso.

2) Anguria
Proprio come i cetrioli, l'anguria è ricca d'acqua e aiuta a combattere la ritenzione idrica. E'anche poco calorica (circa 100 calorie per fetta) e non contiene zuccheri, nonostante il sapore dolce;

3) Asparagi
Anche gli asparagi hanno un potere drenante. E' sufficiente mangiarne qualche gambo la sera , per ritrovarsi sgonfi al mattino;

4) Banane
Buonissime e ricche di sodio, più che aiutarci a drenare le banane ci impediscono di gonfiarci;

5) Albumi
Gli albumi sono ricchi di proteine e agiscono come un vero e proprio diuretico;

6) Uva rossa
L'uva rossa è deliziosa, pratica da portare con sé per uno spuntino veloce e ottima per ridurre gas e gonfiore;

7) Yogurt Greco
Lo yogurt greco è ricco di proteine, aiuta la digestione e se sostituito ad un pasto principale e' ottimo nelle diete ipocaloriche.

8) Tè o Caffè freddo
Ottimi per una pausa, tè e caffè freddi sono veri alleati nel drenaggio dei liquidi in eccesso;

9) Avocado
Dovremmo includere l'avocado in ogni pasto che facciamo. Regala un immediato senso di sazietà senza gonfiare e creare "volumi" sulla nostra pancia;

10) Mandorle e Pistacchi
Mandorle e pistacchi sono snack pratici da portare con sé e, essendo ricchi di proteine, aiutano a farci sentire sazi e ad evitare il gonfiore;

11) Latticini
Sorprendentemente i latticini aiutano a combattere il gonfiore tipico della ritenzione idrica. Se non siete intolleranti al lattosio, : ottimo snack e niente gonfiore;

12) Zucchine
Le zucchine regalano senso di sazietà senza troppe calorie e combattono il gonfiore.

domenica 4 novembre 2012

Ortoterapia

Ortoterapia: curare la psiche con l’orto




Secondo l'ultima moda, nelle città sono moltissime le persone che danno vita ad un vero e proprio orto sulla terrazza di casa. Non più gerani o piante grasse, ma, ravanelli, lattuga, pomodori, basilico, menta e zucchine. Ma coltivare l'orto non è solo l'ultima moda cittadina: è una vera e propria terapia medica. Avere cura delle proprie piantine, infatti, può favorire il recupero fisico e mentale. Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che curare un orto può essere considerato una vera e propria terapia per le malattie da ansia e stress fisico e mentale, o anche per patologie più gravi, come la disabilità o l' Alzheimer.


L’ortoterapia vera e propria è nata negli Stati Uniti grazie all’intuizione di Roger Ulrich che notò come i pazienti in cura presso un ospedale della Pennsylvania guarivano più rapidamente se la stanza in cui erano ricoverati era esposta sul grande giardino della clinica. Ulrich capì che un giardino armonico e ben curato poteva lenire un po’ il dolore e favorire a livello psicologico il processo di guarigione.


L'ortoterapia: come funziona Così come nella pet therapy si lavora con gli animali, nell'ortoterapia si lavora con un altri esseri viventi: le piante. Prendersi cura di organismi vivi sollecita il senso di responsabilità, l'attività motoria, aiuta a vincere la sensazione di essere inutili. Attraverso gesti semplici e concreti come piantare, recidere ed innaffiare eliminiamo lo stress e ci sentiamo tutt'uno con la natura. Curando l'orto impariamo ad aspettare e a gioire di tutti i piccoli cambiamenti che sono frutto del lavoro delle nostre mani, delle cure e del nostro amore. Il susseguirsi delle stagionalità rafforza il senso del tempo: la localizzazione delle piante, in uno spazio che continuiamo a riarredare nella mente in relazione alla rotazione stagionale, rafforza il nostro concetto dello spazio. L'ortoterapia è consigliata alle persone che soffrono di fobia sociale e tendono all'isolamento, agli anziani soli, alle persone diversamente abili, a tutti noi, se desideriamo uno stile di vita in cui concedere meno spazio possibile allo stress. E' anche molto efficace quella di gruppo: lavorare assieme ad altre persone, infatti, condividendo e dividendo le mansioni, vedersi riconfermati nella propria abilità è un vero e proprio toccasana per l'autostima, il senso di appartenenza e l' identità sociale.


In paesi come il Canada, l' Australia, il Giappone, la Germania e l' Inghilterra l'ortoterapia è praticata come una vera e propria disciplina scientifica: sono state progettate aree verdi in scuole, ospizi, carceri, ospedali e centri educativi per giovani a rischio. L'Italia è ancora all'inizio in questo settore, anche se anche da noi sono in atto delle sperimentazioni.


Penso che tanta gente si sentirebbe più in forma (quantomeno sarebbe un pochino più tranquilla e rilassata) se avesse affianco una pianta o meglio ancora un bel giardino casalingo dove poter piantare e prendersi cura di ‘qualcosa’ o ‘qualcuno’ che è altro da sè… Del resto “dimenticare come scavare la terra e prendersi cura del suolo è dimenticare noi stessi” diceva Gandhi…


Per concludere, sapere cosa stiamo mangiando, senza l'aggiunta di pesticidi non ha veramente prezzo; e con la crisi che continua inperterrita a farci stringere la cintura per arrivare a fine mese, risparmiare qualche soldo con il nostro giardino in terrazzo fa dell'ortoterapia un Mast da avere nel nostro terrazzo.

sabato 3 novembre 2012

Pesticidi


Pesticidi negli alimenti: i cibi più e meno contaminati



Con l'avvio della produzione agricola di massa, tutte le coltivazioni che arrivano nei nostri supermercati e dai fruttivendoli sono prodotti che generalmente vengono cosparsi di pesticidi. L'Environmental Working Group, un' organizzazione n...on-profit di ricerca, ha pubblicato nel suo annuale rapporto una classifica dei prodotti vegetali che contengono più pesticidi. I ricercatori dell'EWG hanno effettuato alcune prove per individuare i residui di antiparassitari condotti dall'USDA e dalla Food and Drug Administration tra il 2000 e il 2010. I campioni esaminati sono stati sottoposti ad alcuni test e poi è stata stilata la classifica di quelli ad alto tasso di antiparassitari ed un'altra in cui sono indicati, invece, i prodotti sicuri, cioè contenenti meno pesticidi. Vediamola insieme.




- I 12 alimenti con maggiori pesticidi:


1) mele
2) sedano
3) peperoni
4) pesche
5) fragole
6) pesche nettarine
7) uva
8) spinaci
9) lattuga
10)cetrioli
11) mirtilli
12) patate

- I 15 alimenti con meno pesticidi

1) cipolla,
2) mais,
3) ananas,
4) avocado,
5) cavolo,
6) piselli dolci,
7) asparagi,
8) mango,
9) melanzana,
10) kiwi,
11) cantalupo
12) patate dolci,
13) pompelmo,
14) anguria
15) funghi.



L'Environmental Working Group ammette che si corrano dei rischi a nutrirsi dei dodici prodotti citati nella lista, ma continua a consigliare il consumo degli alimenti indicati: mangiare frutta e verdura offrirebbe comunque maggiori benefìci rispetto ad eventuali rischi. Bisognerebbe verificare la fonte di tali dichiarazioni, i malpensanti, infatti, sostengono che appartengano a qualche gruppo chimico agro-alimentare. Di recente, infatti, l'Environmental Health Perspectives aveva pubblicato una ricerca sui rischi per il feto legati all'esposizione della madre ai pesticidi. Secondo questo studio, tali alimenti produrrebbero sul nascituro gli stessi rischi associati al fumo di tabacco.

E' necessario lavare le insalate in busta?


Gli esperti di alimentazione continuano a sottolineare quanto le verdure, specialmente se consumate crude, siano importanti nella prevenzione di moltissime malattie (tra cui tumori e infarto). Oggi si parla di insalate "pronte all'uso"!


Per chi non ha tempo e voglia, di recarsi dal fruttivendolo un paio di volte la settimana per avere prodotti freschi, di lavare, sbucciare, tagliare, cuocere le verdure (soprattutto se si è appena tornati a casa da una giornata lavorativa stressante e faticosa), ecco che l'industria alimentare risponde a questi bisogni con una gamma di prodotti freschi (denominati gamma IV) già lavati, imbustati e addirittura tagliati, insomma direttamente pronti al consumo. Comodo, no?

Ma, vi siete mai chiesti se queste buste sono anche salutari? Non sempre comodità fa rima con salute! Vi sveliamo i perchè!

La prima risposta emerge a monte del processo produttivo di questi prodotti: l'ortaggio viene prima di tutto raccolto e mandato in azienda, dove viene lavato, asciugato e infine imballato. Ma questo ortaggio è stagionale?

Ecco il primo campanello di allarme: la stagionalità del prodotto. Tutti sappiamo che le insalate in busta si trovano al supermercato tutto l'anno, ma in natura è decisamente impossibile farle crescere in autunno e in inverno (…questo vale anche per le insalate da lavare, e per tutta la verdura e frutta in generale). Inutile dire quindi che nell'ortaggio che mangiamo rimangono residui sia di fertilizzanti che di pesticidi. Questo è il primo motivo per cui la verdura in busta va comunque lavata!

C'è poi il problema dell'acqua utilizzata nella filiera produttiva: essendo molto costosa, non di rado le aziende riutilizzano la stessa acqua per più lavaggi, o addirittura ricorrono ad acqua non potabile. Ricordiamo che si tratta di prodotti 'pronti all'uso', quindi è difficile che a casa vengano risciacquati sotto acqua corrente: dunque ingeriamo tutti i residui che l'ortaggio porta con sé, sia dalla coltivazione (fertilizzanti e pesticidi) che dal confezionamento (cloro, acqua sporca, contatto con oggetti e materiale di imballaggio).

Un'ultima osservazione: provate a lavare un cespo di lattuga fresca e conservarlo per qualche giorno in frigo. Quando le riprenderete noterete che non avrà poi un aspetto così invitante, giusto? Invece, la lattuga in busta è sempre bella, addirittura dopo un paio di giorni dalla data di scadenza l'unico difetto che si può riscontrare sono al più le foglie un po' ammosciate. Questo pregio si deve al trattamento con il cloro e l'anidride solforosa, che permettono di aumentare la conservabilità del prodotto. E a loro volta questi trattamenti, riducono anche più del 50% il contenuto di antiossidanti, di vitamina C e di beta-carotene: devastante!

Detto questo, per chi pensa che i prodotti imbustati e già lavati siano un buon compromesso tra il consumo di verdura, la salute e il poco tempo a disposizione, è il caso di ricredersi! Dato che tali ortaggi vanno comunque rilavati e disinfettati, tanto vale tornare al naturale (e stagionale!)! Questa è sicuramente la strategia migliore per la vostra salute e per il vostro portafoglio!

venerdì 2 novembre 2012

I Cereali

Scegli Cereali piu adatti a te!!!





Ottimi per colazione e per uno spuntino sano e veloce!


I cereali sono una grande opzione per la colazione o anche per uno spuntino, ma è bene imparare a scegliere quelli giusti tra la miriade di essi presenti sugli scaffali dei supermercati.
Un tipo potrebbe essere una buona fonte di fibre, vitamine e minerali, mentre un altro potrebbe essere una bomba di zuccheri e calorie. Vediamo allora come effettuare la scelta migliore.


I cereali fanno parte della famiglia delle graminacee, una famiglia
molto numerosa; infatti ne esistono circa cinquemila specie diverse.
Le graminacee in grado di fornire farine sono dette “cereali”. Sfortunatamente
è sempre più diffusa l’abitudine alla raffinazione che,
per mezzo di rulli d’acciaio presenti nei mulini moderni, rende la farina
bianchissima, ricca di calorie, ma povera di tutti gli elementi
contenuti negli strati esterni dei chicchi o nel germe, eliminati proprio
raffinando questi cereali. Consigliato è infatti cercare di comprare
i cereali solamente nella loro forma integrale e non raffinata. La
parte esterna del seme, ovvero quella che viene eliminata nella raffinazione, è ricca di proteine e sali minerali. I cereali contengono, inoltre, varie vitamine del gruppo B e PP.

Lo chef consiglia: bisognerebbe cercare di comprare prodotti
biologici e possibilmente macinati a pietra, per preservare
le caratteristiche dell’alimento.

Avena 100 gr - 360 kcal
Cereale ricostituente, con proprietà diuretiche e lassative. Stimola
la tiroide ed esercita un’azione ipertensiva, è un cereale riscaldante
ed è quindi controindicato per chi soffre di ipertiroidismo, per i soggetti
nervosi e molto magri. Essendo ricca di proteine si sconsiglia a
chi soffre di gotta.

Frumento 100 gr - 314 kcal
È rimineralizzante, arteriosclerotico, è utile nella stitichezza, nelle
coliti, molto importante per la crescita del bambino.

Grano 100 gr - 330 kcal
Rimineralizzante, fortificante, consigliato durante l’allattamento.
Rinforza e protegge il sistema dei vasi sanguigni conservandone elasticità e prevenendo emorragie.
Derivati del grano: fu e seitan

Fu 100 gr - 115 kcal
Glutine di grano secco, ricco di proteine.

Seitan 100 gr - 120 kcal
Glutine del grano duro, è un buon sostituto dei cibi animali, ottima fonte di proteine, sali minerali e oligoelementi; è usato unito alle insalate, cotto con verdure o misto alle zuppe, scottato in padella con soia e olio.

Mais 100 gr - 90 kcal
Rallenta la funzionalità tiroidea, quindi il ritmo del metabolismo, per
cui è adatto a persone eccitabili, nervose e che soffrono di ipertiroidismo.

Miglio 100 gr - 360 kcal
È consigliato a chi svolge lavori intellettuali e molto faticosi, alle
donne in gravidanza. Per la sua facile digeribilità è adatto all’alimentazione di bambini, anziani e convalescenti
Orzo 100 gr - 325 kcal
Rinfrescante, di facile digestione, svolge un’importante azione terapeutica su tutte le infiammazioni respiratorie, intestinali e delle vie urinarie.

Green magma 100 gr - 90 kcal
Estratto dalle piante di orzo è ricco di vitamine e sali minerali, è un
ottimo energetico, migliora la digestione, previene la stipsi, riduce i
dolori reumatici ed è un buon antiossidante.
Quinoa 100 gr - 320 kcal
Ha un altissimo contenuto in proteine e contiene fibre e minerali
come fosforo, magnesio, ferro e zinco. È particolarmente adatta per i
celiaci, in quanto è totalmente priva di glutine.
Riso 100 gr - 362 kcal
Sarebbe meglio consumare solo riso integrale dato che il riso in
commercio subisce trattamenti che lo impoveriscono delle sue caratteristiche, inoltre il riso in commercio viene trattato con olio di vasellina, un derivato del petrolio.
Le caratteristiche principali sono quelle di abbassare la pressione
sanguigna, è utilissimo nei casi di colite e fermentazione intestinale e
anche nell’insuffiicienza renale. La crosta di riso formatasi nella cottura in pentola stile “Cinese” sembra che abbia forti proprietà digestive, che sia stimolante per l’appetito e curativa per l’intestino.
Sago Palm 100 gr - 355 kcal
Libera le vie aeree dal catarro, in generale dà bene..icio ai polmoni.
Segale 100 gr - 318 kcal
Ha un alto contenuto di proteine. È utile nei casi di arteriosclerosi,
ipertensione, stitichezza.

giovedì 1 novembre 2012

Salute della Donna

10 alimenti per la salute della donna




Care Lettrici, ormai lo sappiamo: tutto ciò che mangiamo sortisce degli effetti, benefici o meno, sul nostro corpo e sulla nostra salute. Alimentarsi in maniera corretta aiuta a stare bene e sentirsi meglio e ci sono delle pietanze in particolare che sono un vero e proprio toccasana per tutte le donne: ecco allora dieci cose che dovreste magiare di più. Scopriamo quali.


1. L'Omega3
Che l'assunzione di questo prezioso elemento avvenga per via di opercoli o attraverso abbondanti mangiate di pesce non importa. Ciò che conta è che nella dieta di una donna l'Omega3 non dovrebbe assolutamente mancare. Aiuta a bruciare i grassi in modo più efficiente, aiuta la concentrazione e migliora l'umore. Se soffrite di sindrome premestruale non fatevelo mancare e ne trarrete di sicuro notevoli benefici;


2. L'Avena
l'avena ha un basso indice glicemico, è ricca di fibre e contiene la sostanza GLA, che aiuta a regolare gli ormoni femminili. Ha, inoltre, la caratteristica di tenere bassi i livelli di colesterolo e pressione sanguigna aiutando, così, a combattere le malattie cardiovascolari. I vantaggi dell'avena non si fermano solo a questo. Aiuta a mantenere stabili i livelli di zuccheri nel sangue, riduce il rischio di ammalarsi di cancro, previene la stitichezza e mantiene in buono stato le funzioni digestive;


3. I frutti di bosco
I frutti di bosco contengono enormi quantità di antiossidanti e sostanze fitochimiche che aiutano a prevenire il cancro e l'invecchiamento, a mantenere la salute degli occhi, abbassare il livello di colesterolo e di lipidi nel sangue e a mantenere sano il sistema circolatorio. I frutti di bosco sono in grado di prevenire e curare le infezioni del tratto urinario e contengono anche grandi quantità di vitamine, minerali e fibre, con pochissime calorie e niente grassi;


4. Le patate dolci da coltivazione biologica
Il colore arancio scuro di una patata dolce di coltivazione biologica è segno della presenza di vitamine, minerali e antiossidanti. La cosa migliore sarebbe quella di mangiare patate dolci da tre a quattro volte a settimana;

5. Le noccioline e tutta la frutta con il guscio
Ci sono tanti tipi di frutta a guscio, ognuna con i propri benefici sulla salute unici. Il tratto comune è che sono tutte grandi fonti di proteine, vitamine, sali minerali e antiossidanti.
Le mandorle contengono alti livelli di calcio, magnesio, potassio, manganese, rame, antiossidanti, vitamina E, selenio. Le noci del Brasile contengono selenio e possono proteggere dal cancro al seno. Sono inoltre ricche di zinco, che è un minerale essenziale per la digestione e il metabolismo. Le noci contengono omega 3 che prevenire le malattie cardiache e aiuta a mantenere sane le articolazioni e la funzione del cervello. Gli anacardi contengono meno grassi rispetto alla maggior parte delle noci e contengono buoni livelli di rame, ferro, magnesio e zinco che sono essenziali per il funzionamento ottimale del corpo;


6. L'Avocado
L'Avocado possiede elevate proprietà nutrizionali, contiene molte vitamine e minerali, proteine e fibre. Molto elevata la presenza di antiossidanti che aiutano a prevenire il cancro, la cataratta e l'invecchiamento. Alcuni dei suoi componenti hanno un effetto benefico sui livelli di colesterolo. Quando si mangia con altra frutta e verdura, l'avocado aumenta l'assorbimento di tutti i nutrienti;


7. I tuorli d'uovo
Pochi alimenti possono eguagliare il potere nutrizionale di un tuorlo d'uovo. La filosofia moderna di un'alimentazione equilibrata ha annullato la paura del colesterolo, perché mantenendo stabili i valori dell'insulina e di zuccheri nel sangue, diminuisce la produzione di colesterolo nel corpo;


8. Verdure a foglia verdeTutte le verdure di colore verde, come broccoli, cavoli, spinaci e altre verdure offrono al nostro corpo tutti i benefici della crusca, dell'acqua e di molte sostanze fitochimiche essenziali, vitamine e minerali

9. Il cacao
Le donne di solito bramano il cioccolato durante il ciclo mestruale per sfuggire alla tempesta ormonale. In effetti, il cacao contiene una sostanza che imita la marijuana e regala alle donne una sensazione di beatitudine;

10. Lo yogurt biologico
Lo yogurt contiene pro-biotici che garantiscono la buona salute dell'apparato digerente e il calcio per avere ossa forti. E 'anche molto versatile e può essere mangiato in ogni momento della giornata.



martedì 30 ottobre 2012

Il Caffe

Il caffè tra gli antidolorifici naturali





Caffè 100 gr - 40 kcal

Estremamente diffuso per l’omonima bevanda che da esso si ricava.
Il principio attivo del caffè è la caffeina, sostanza dalle molteplici azioni:aumenta il metabolismo, favoris...ce la diuresi, stimola la veglia, migliora la reattività muscolare. È un antiemetico, stimola la frequenza cardiaca.
Il caffè va comunque bevuto con moderazione soprattutto per chi soffre di ansie, gastriti, aritmie.

Uno studio norvegese dell'Università di Oslo non ha dubbi: bere un caffè prima di recarsi in ufficio per iniziare la giornata lavorativa riduce notevolmente i piccoli, fastidiosi dolori che tendenzialmente colpiscono i lavoratori costretti a stare seduti davanti ad un computer per ore ed ore. I ricercatori svedesi (caffeinomani..?!) Vegard Strøm, Cecilie Røe e Stein Knardahl hanno potuto constatare che chi assumeva almeno un caffè prima di recarsi in ufficio era meno soggetto ai classici disturbi che si hanno quando si sta seduti, chini su un mouse e tastiera, per molte ore.

Per svolgere tale ricerca sono stati ingaggiate ben 48 "cavie" umane: 26 perfettamente sane e 22 afflitte da dolore cronico a spalle e collo: sono state sottoposte ad instancabili prove al pc come, per esempio, scrivere sulla tastiera per 90 minuti consecutivi, senza nessuna pausa. A tutti e 46 i partecipanti alla prova era stata data la possibilità di bere una tazza di caffè prima di iniziare i vari test. Di questi, hanno accettato "l'invito" solo 19 persone. Ebbene, dai risultati della ricerca è emerso che chi aveva assunto della caffeina prima di iniziare a digitare, ha subìto solo in maniera lieve i classici dolori a collo, spalle, braccia, schiena e polsi.

Secondo i ricercatori, "i risultati hanno rivelato un aumento significativamente più basso in fase di sviluppo del dolore per i soggetti che avevano consumato un caffè circa un'ora e mezza prima del compito, rispetto a quelli che si sono astenuti". Ma che la caffeina sia, oltre ad un eccitante che ha dato vita alle bevande più diffuse al mondo (caffè e coca cola in primis), un potente antidolorifico, non è certo una notizia recente. Molti farmaci analgesici in commercio, come l'aspirina o il paracetamolo, sono stati negli ultimi anni addizionati di caffeina perché ritenuti in questo modo più efficaci.

Che notizie come questa non siano però ancora più da incentivo ai bevitori di caffè! Questo, infatti, può apportare benefici al nostro corpo "solo" se assunto in quantità contenute e nei giusti orari, se non si vuol correre il rischio di cadere nei suoi pericolosissimi effetti collaterali! Caffeinomani avvisati.



Altre curiosita' sul caffe

1 Stimola il momento digestivo
Nelle persone sane il caffè fa digerire meglio e stimola la produzione di saliva.

2 Fa respirare meglio
La caffeina ha una forte azione broncodilatatoria,migliora la respirazione e aiuta le persone con problemi di asma essendo benefico per le vie respiratorie.

3 La caffeina ha effetti diversi a seconda del momento della giornata
La caffeina non ha effetti particolari se assunta nella prima parte della giornata,quindi nella mattinata; mentre può generare altri sintomi se viene consumata nel pomeriggio o alla sera.

4 Caffè e tolleranza
Esistono persone più sensibili di altre alla caffeina,infatti Oltre alla dose,ogni individuo puo'reagire in modo diverso a seconda della tolleranza,della personalità e dell'età...

5 Il caffè potrebbe essere nocivo?
Si, il caffè potrebbe essere nocivo solo se consumato in dose elevate e ravvicinate nel tempo.Se invece viene
consumato in diversi momenti della giornata dilazionati non da' nessun fastidio in particolare;
perche' l’effetto della caffeina dura solo qualche ora.
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