lunedì 31 dicembre 2012

I Legumi

Le Lenticchie!





E questa sera, e domani, non mancheranno sulle nostre tavole le classiche lenticchie.

Molti non sanno pero' quante proprieta' si nascondono in questi legumi cosi pregiati, e riconosciuti tali fin dall'antichita'!

Questa mattina poi, mentre le stavo preparando, mia moglie che e' Cinese mi ha chiesto...perche' si mangiano le lenticchie il primo dell'anno??? Io ho saputo rispondere solamente dicendo...per i soldi!

In realta' facendo delle ricerche piu approfondite ho trovato veramente una storia avvincente che vi cerchero di abbreviare in poche righe!



Ma per prima cosa parliamo delle proprieta'


Al giorno d'oggi questo tipo di legume è consigliato dai dietologi in quanto, oltre a contenere una buona percentuale di fosforo e potassio, è molto digeribile e non contiene ne grassi ne colesterolo; altro fattore molto importante è che le lenticchie non contengono glutine e sono quindi da considerarsi un ottimo alimento per i celiaci.

Le lenticchie sono considerate tra i legumi quelle contenenti maggiori proprietà antiossidanti e, insieme all'alto contenuto di isoflavoni rappresentano un ottimo alleato nella prevenzione di alcune forme di tumore.

Come tutti i legumi le lenticchie sono ricche di proteine vegetali e per questo motivo rappresentano una valida alternativa agli alimenti di origine animale che contengono invece colesterolo; possono quindi essere consumate come secondo piatto in sostituzione della carne o del pesce.

Il buon contenuto di fibre alimentari contribuisce a regolarizzare l'attività dell'intestino e a tenere sotto controllo il tasso di colesterolo nel sangue. Grazie al fatto che le lenticchie contengono pochissimi grassi insaturi permettono di fare prevenzione ad alcune patologie cardiovascolari.

In ultimo, l'assunzione di lenticchie, ha la proprietà di rallentare l'assorbimento dei carboidrati da parte dell'organismo venendo così in aiuto a chi soffre di diabete; infatti lo zucchero proveniente dalla digestione viene assorbito dall'organismo molto lentamente così da evitare picchi di glicemia.

La lenticchia rossa, conosciuta anche col nome di lenticchia egiziana, è molto diffusa in Medio Oriente dove normalmente viene venduta senza pelle ( decorticata ). Questo legume è molto povero di grassi e i pochi in esso contenuti sono chiamati " grassi buoni ", conosciuti come Omega 3.

Le lenticchie rosse sono anch'esse prive di colesterolo e per questo motivo sono un alimento consigliato nella dieta dei bambini; hanno la particolarità di cuocere in breve tempo e non richiedono, diversamente da altri legumi, il periodo di ammollo prima di essere cotte. In ultimo hanno la proprietà, a causa dell'assenza della pellicina che le ricopre, di essere molto digeribili e non causano fastidiose fermentazioni.


ED ORA LA STORIA E LE CURIOSITA'

Durante le feste da poco trascorse molti clienti mi hanno chiesto il valore simbolico delle lenticchie a capodanno e il suo significato. Le lenticchie, alimento base per i popoli nomadi fin dal Neolitico, assumono fin dalla coltivazione un significato ben augurale. La loro coltivazione inizia nelle terre dell’antico Egitto diventando subito un alimento nutriente di piccole dimensioni ma di grande spessore nell’arte del cibare. Dall’Egitto già nel 525 a.C. e precisamente dall’antichissima Pelusio sul Nilo che un mito vuole patria del grande Achille, si racconta che le navi egizie rifornivano regolarmente i porti di Grecia ed Italia di lenticchie.

E da qui la lenticchia oltre che alimento diventa anche elemento d’interpretazioni. Le lenticchie nell’antichità furono collegate simbolicamente anche alla morte. Basta rileggere il notissimo episodio scritto nel libro della Genesi dove ci racconta di Esaù che rientrato affamato dalla campagna, vide Giacobbe che aveva cotto un piatto di lenticchie.

Quando gli chiese da mangiare poiché era sfinito, Giacobbe chiese in cambio la primogenitura, e Esaù accettò (cfr. Genesi 25,29-34). Quindi abdica a favore del fratello, di essere lui il padre, la guida ed il Re degli ebrei, combinando una compravendita cosi sfavorevole all'uno, quanto favorevole all'altro.

E’ il primo cibo preparato dall’uomo del quale si ha testimonianza scritta, non meno di 4000 anni fa. Perifrase che si usa ancora quotidianamente nei modi di dire, delle persone che si vendono per poco, per un piatto di lenticchie appunto, che significa ricevere un valore bassissimo rispetto a quello che si dà in cambio.

Da allora l’antica tradizione ebraica impone che gli Ebrei mangino lenticchie quando sono in lutto, in ricordo di Esaù per aver svenduto quanto aveva di più prezioso. Per millenni la lenticchia risulta uno dei prodotti più importanti nell’agricoltura e nel commercio del Mediterraneo e alimento fra i più comuni ed apprezzati ad Atene come a Roma dove Artemidoro, nato ad Efeso nel II secolo e vissuto a Roma, nella sua opera onirica “Interpretazione dei sogni” accomuna le lenticchie con l’annunciazione di lutti mentre Plinio li glorifica per il loro alto valore nutritivo e per la virtù di infondere tranquillità all’animo.

Di quale sublime devozione era tenuta la lenticchia basterebbe conoscere la storia della colonna egizia del colonnato di Piazza S. Pietro, portato a Roma nel I secolo per volere di Caligola, l’obelisco attraversò il Mediterraneo su una nave immerso e protetto da un carico di lenticchie. Lenticchie servite in minestra, puls-lentis, da cui trae poi nome il pulmento, quindi con l'arrivo del mais trasformato in polenta.

Ancora nei secoli dopo le lenticchie torneranno a tormentare i sogni adducendo fortuna o lutti a seconda di chi interpretava e gradiva questo piccolo legume. Nel Medioevo i ceti più abbienti, i nobili ricchi relegarono il consumo delle lenticchie alla mensa dei poveri, servite e mangiate quasi esclusivamente nei conventi e fra la gente, umile ma dotta, che diede alla lenticchia il ruolo che meritava, nutrire bene, piacere e costare poco.

Ancora, come a rimarcarne l’inutilità come cibo goliardico fu definito nel Rinascimento, dal medico Petronio, cibo caldo e secco, adatto a coloro che vogliono vivere castamente. In Francia al tempo di Luigi XIV le lenticchie venivano date come cibo ai cavalli e Alexander Dumas nel suo “Grand Dictionnair de Cuisine del 1873” le considerava un cibo pessimo.

Come tutti gli alimenti e gli elementi destinati all’eternità la moda non ne intacca le virtù né li seppellisce. Cosi la lenticchia ha attraversato la simbologia del tradimento legandosi ai Patriarchi ed accompagnato lutti e morti, tormentato sogni e ricevuti superficiali giudizi da gente di spessore nobile ma leggera di gusto.

Approda ai tempi nostri sulla tavola imbandita di fine d’anno, dove una consuetudine alimentare ha ritualizzato il mangiar lenticchie, accomunando tutti gli strati sociali, come augurio di prosperità e fortuna per l’anno in arrivo.

E come ci racconta G. F. Giunchi nel suo Teatro Naturale n. 17 (27 dicembre 2003 Anno 1.)

“Una lunga tavola di fine d’anno. Al centro, come chiglia sull’acqua, il piatto ovale delle lenticchie nell’aura calda del fumo accoglie, untuoso e pesante lo zampone ad evocare, avvolto nei notturni vapori del Nilo, il carico della nave egizia e l’antico obelisco, che l’Imperatore Romano, solitario e folle voleva per la sua gloria e, come tutti i mortali, per trasfigurare la vertigine del tempo che passa”, riprendiamoci le lenticchie e la sua Storia.

domenica 30 dicembre 2012

Cervello attivo

Salmone e Avocado per un cervello attivo




Un Ottimo secondo piatto, ricco di Omega 3 e di grassi polinsaturi, a tutto vantaggio della tua salute

Ingredienti per 1 Porzione

 -150 g di salmone afresco
-½ avocado
-prezzemolo tritato
-1 cucchiaio d' olio d'oliva extravergine
-succo di limone
-sale e pepe q.b.


Insaporire il salmone con sale e pepe e marinare con un cucchiaio di succo di limone. In una padella, possibilmente antiaderente, versare l'olio Exra vergine d'oliva, quando l'olio sara' caldo adagiare il filetto di salmone. Cucinare quanto basta, tenedo in considerazione che il pesce fresco non necessita una completa cottura.

Per la salsa, tagliare l' avocato a cubetti e con l'aiuto di una forchetta o di un mixer renderlo cremoso. Aggiungere qualche goccia d'olio, limone, sale e pepe.

Per impiattare, spargere la crema di avocado sul piatto, adagiare il aslmone e decorare con del prezzemolo e delle erbe fresche a piacere.

un piatto che fa bene perchè...

Molti motivi: gli Omega 3 del salmone e i grassi polinsaturi dell'avocado proteggono il cervello e migliorano la memoria. Inoltre, gli Omega 3 proteggono il nostro sistema nervoso, il cuore e la circolazione; mantengono idratata la pelle; difendono dalla sindrome premestruale.

venerdì 28 dicembre 2012

Ricetta Disintossicante

Cannelloni di Soia & Pomodoro



Questa ricetta è ideale quando vuoi disintossicarti dalle tossine della carne e fare scorta di proteine vegetali che sostengono il lavoro di muscoli e cervello. È una ricetta adatta anche per chi è a dieta, ma non vuole rinunciare al sapore dei piatti tradizionali. Grazie al contenuto di isoflavoni della soia (che regolarizzano i livelli di fitoestrogeni nell'organismo), questa ricetta è particolarmente indicata in caso di sindrome premestruale e in menopausa.



Ma vediamo piu in dettaglio i benefici della soia.

Soia 100 gr - 407 kcal
Ricca di vitamine del gruppo B, ferro e potassio.
A differenza degli altri legumi la soia è più ricca di proteine e lipidi,
saturi e polinsaturi, e fosfolipidi come la lecitina, che ha proprietà
emulsionanti e diminuisce i livelli di colesterolo nel sangue. Ricca di
fitoestrogeni molto utili nelle donne durante il periodo premestruale,
questi prevengono i tumori, in particolare quelli della mammella e
della prostata, e proteggono anche dall’osteoporosi.

Vi sono vari tipi di soia:

Soia rossa o azuki, ricchissima di proteine, ha la proprietà di stimolare
la diuresi e rafforzare la funzionalità dei reni;

Soia nera, indicata per la tosse e l’asma ma soprattutto per migliorare
le condizioni degli organi riproduttivi;

Soia gialla, è consigliata per acquistare peso e dare vitalità. Se ne
ricava il Natto: cibo fermentato, preparato con fagioli di soia gialla
lasciati interi, molto digeribile, ricco di proteine, vitamine B e B12,
ferro e calcio, aiuta la digestione.

I derivati della soia: tempeh e tofu

Tempeh
Prodotto ottenuto dai fagioli di soia gialla leggermente cotti e inoculati
con un batterio, lasciati fermentare a bassa temperatura per 24
ore. Ricco di proteine, vitamina B12 e povero di grassi.

Tofu 100 gr - 99 Kcal
Alimento a base di soia gialla, acqua e nigari, ha un sapore
neutro, è molto digeribile, quindi adatto ai bambini, agli anziani
e a chi ha problemi di digestione, ha un elevato contenuto proteico,
è ricco di calcio e fosforo e ha poche calorie, è privo di
colesterolo.

Ingredienti per la ricetta (2 persone)

- 6 cannelloni di semola già pronti ( o con pasta fresca)
- 1 carota
- 2 gambi di sedano
- 150 g di macinato di soia (nei negozi bio)
- salsa di pomodoro q.b.
- 1 cipollina
- 1 cucchiaio d' olio d'oliva extravergine

Preparazione della ricetta

Lessa i cannelloni in acqua bollente salata, scolali al dente e falli raffreddare in acqua fredda, quindi sistemali su un canovaccio. Fai rosolare cipollina, sedano e carote tritati nell'olio, quindi unisci il macinato di soia. Fai insaporire per qualche minuto, poi unisci un cucchiaio di salsa di pomodoro. Porta a cottura e utilizza questo ragù vegetale per farcire i cannelloni. Disponili poi in una teglia e ricoprili con salsa di pomodoro. Falli cuocere in forno per 15-20 minuti, quindi servili in tavola. A piacere, puoi spolverizzarli con poco parmigiano grattugiato.... E la ricetta è pronta!



Se sei allergico alla soia: ecco come modicare la ricetta

Per modificare la ricetta, ti basta sostituire la soia con una pari quantità di seitan, un cibo tipico della cucina macrobiotica preparato con il glutine del grano (quindi non adatto ai celiaci!) dal sapore molto buono e delicato.



Una ricetta contro bruciori e colesterolo





E dopo le grandi abbuffate Nataliazie ecco un rimedio, non proprio dietetico, per abbassre l'acidita' di stomaco accumulata in questi giorni!

Le patate Novelle al forno sono ideali per placare i bruciori di stomaco (quando non troppo intensi), ma anche in casi di alti livelli di colesterolo nel sangue, grazie al buon contenuto di fibre (nella buccia, che si mangia). Queste ultime infatti sono utili per assorbire i grassi e il colesterolo prima che questi vengano assimilati dall'organismo. Ma i vantaggi della ricetta non finiscono qui: le patate rilassano i muscoli e il sistema nervoso (favoriscono la produzione di serotonina), quindi sono adatte per chi soffre di insonnia o di nevralgie.

Ingredienti per la ricetta
- 20 patate ( Novelle)
- mix di erbe aromatiche a piacere
-Olio Extra Vergine di Oliva



Preparazione della ricetta
Lava le patate senza sbucciarle e tagliale a metà nel senso della lunghezza. Mettile su una tegli con la parte priva di buccia rivolta verso l'alto. Insaporirle con olio extravergine d'oliva, sale, rosmarino e salvia. Sistemale nel forno ben caldo e falle cuocere per 15 minuti, fino a quando non avranno un aspetto gonfio e dorato.

giovedì 20 dicembre 2012

Antistress

Un rinforzo per il sistema nervoso



Questo piatto contiene alcuni dei principali nutrienti che aiutano a combattere lo stress, come le vitamine del gruppo B e gli acidi grassi essenziali che rigenerano il sistema nervoso e il cervello. Inol...tre, la salsina agrodolce con cui consigliamo di arricchire la ricetta, contribuisce alla formazione di serotonina, l'ormone del buonumore.

Ricetta e preparazione della ricetta anti stress

Ingredienti per due persone:
- 400 g di tonno;
- 1 cucchiaio abbondante d' olio d'oliva extravergine;
- Ginseng
- Rapa bianca
-Verdure a foglia verde ( tutte anti stress)

Preparazione:
Fai scaldare l'olio in una pentola con il fondo spesso e i bordi alti, poi unisci il tonno e copri il recipiente (non del tutto) con il coperchio. Fai rosolare 3 minuti per parte, spegni il fuoco e copri il recipiente completamente, lasciando riposare per un paio di minuti.
Tagliare la rapa a listarelle, e adagiare nel piatto. Decorare con il ginseng tagliato finemente.
Con un isalata a foglia verde, o delle alghe di mare, rifinire il piatto

Il consiglio in più
Se lo stress ti provoca fasi alterne di ansia e malumore, aggiungi alla tua ricetta qualche scaglia di mandorla, cibo riequilibrante dell'umore grazie anche al suo contenuto di magnesio. E per completare, spolverizza con prezzemolo fresco tritato, ricco di vitamina C antiossidante, utile per sostenere il lavoro delle surrenali affaticate dallo stress.

mercoledì 19 dicembre 2012

Rinforza il sistema immunitario

Riso basmati, piselli e chiodi di garofano



Una ricetta ispirata ad un classico piatto invernale della cucina indiana: si tratta di un riso con verdure di stagione (rape, sedani, radicchio) profumato alle spezie, in particolare i chiodi di garofano. ...Dal sapore deciso, questo risotto è ricchissimo di vitamine e di minerali depurativi, perfetti per affrontare i primi freddi e liberare l’organismo dalle tossine che gli impedirebbero di fronteggiare i virus influenzali.

Questo perche' il riso, cereale ricco di vitamine, ricostituente naturale e di alta digeribilita'; cobinato con i chiodi di garofano, tonificanti ed capaci di contrastare la spossatezza e con i piselli, energetici e a basso contenuto di calorie. Uniti insieme rinforzano il nostro sistema immunitario.

Gli ingredienti: per 4 persone servono 300 g di riso di riso Basmati, mezza tazza di piselli sgranati, 2 carote, un gambo di sedano a tocchetti, una rapa, un piccolo cespo di radicchio, una cipolla rossa, un cucchiaio di uva passa, 6 chiodi di garofano, un pizzico di zenzero, cannella, olio d’oliva, sale q.b.

Preparazione: lavare e pulire le verdure, affettarle e farle cuocere al vapore. Sciacquare il riso e farlo cuocere per pochi minuti. In una pentola, scaldare un cucchiaio di olio d’oliva con la cipolla affettata e i chiodi di garofano, e farla imbiondire. Unire le verdure, il radicchio affettato e il riso bollito, l’uvetta, lo zenzero e la cannella. Mescolare e servire.

martedì 18 dicembre 2012

Tossine alimentari

Se ti riempi di tossine rischi di ingrassare



Gli abbinamenti di cibi sbagliati e i picchi di stress non smaltiti attraverso il riposo fanno rallentare il metabolismo e portano al soprappeso…

Ecco dove si sbaglia di più a tavola

... Esistono diversi comportamenti alimentari che contribuiscono a farci aumentare il peso poiché rallentano i meccanismi di eliminazione del grasso, e dunque fanno “sballare” il nostro metabolismo, un orologio perfetto da cui dipendono linea e salute.

Gli errori che intossicano…

- Abbinare carboidrati e proteine nonché le proteine tra di loro: le proteine hanno dei tempi di digestione molto lunghi mentre i carboidrati sono già digeriti in parte nella bocca; questo abbinamento rallenta l’attività digestiva, con formazione di scorie, fermentazioni e gonfiori, soprattutto a livello addominale.

- Mettere il sale dappertutto: così facendo si affaticano cuore e circolazione e il corpo tende a trattenere più liquidi e acidi urici, formando col tempo la cellulite.

- Consumare troppi condimenti (olio, burro) cotti: il calore della cottura degrada i grassi di condimento e crea tossine che intasano soprattutto il fegato.

…e quelli che aumentano il deposito di adipe

Mescolare i carboidrati tra di loro: gli zuccheri complessi (carboidrati) come pane e pasta vengono predigeriti in fase di masticazione e poi la digestione continua nello stomaco e nell’intestino; i carboidrati semplici, come zucchero e miele, arrivano subito all’intestino, dove vengono trasformati in glucosio; “sommare” i due tipi di carboidrati crea uno stato di sovraccarico per cui l’organismo tende a trasformare il surplus di zuccheri in adipe.

Consumare il latte e il burro con la carne: si moltiplica l’introduzione di grassi di lenta digestione e, inoltre, il latte giunto nello stomaco coagula in fiocchi che avvolgono le particelle di grasso isolandole dai succhi gastrici, rallentando notevolmente il processo digestivo.

E quelli che frenano il metabolismo

Frutta e dolci a fine pasto: abbinati agli altri cibi già ingeriti rallentano stomaco e intestino, con conseguente affaticamento metabolico.
Zucchero bianco per addolcire: genera picchi glicemici che impediscono al metabolismo di trasformare correttamente il cibo in energia, con formazione di grasso e scorie

martedì 11 dicembre 2012

Broccoli & Cavoli

Broccoli & Cavoli





I cavoli appartengono alla famiglia delle crocifere, (il nome deriva dalle quattro foglie a forma di croce) varietà Brassica. La parte commestibile di queste piante è rappresentata dalle foglie (cavolo cappuccio, verza, cinese, cavolini di Bruxelles) o le infiorescenze ancora immature (broccoli, broccoletti, cavolfiore).

I cavoli sono un alimento molto importante poiché grazie ...al loro sapore caratteristico, le poche calorie e le molte proprietà, ben si prestano a essere inseriti in molte ricette. Cavoli e broccoli sono tipici ortaggi invernali, stagione in cui la qualità è migliore e i prezzi più bassi. Tuttavia sono disponibili tutto l'anno, a prezzi maggiori. Il cavolo broccolo e il cavolo broccolo ramoso, entrambi chiamati broccoli, sono due piante appartenenti alla famiglia dei cavoli la cui parte commestibile è costituita dalle inflorescenze non ancora mature

Il cavolo contiene una grande quantità di vitamine: protovitamina e vitamina A, vitamine B1, B2, B9 (acido folico), PP, C, ( a parità di peso il cavolo rapa ne contiene più delle arance), K, U. Molto ampia la gamma di minerali: in primis fosforo, calcio, ferro, zolfo, potassio, rame, magnesio, iodo, e arsenico. Molto preziose le sue mucillagini, soprattutto per quel che riguarda la cura delle coliti ulcerose, ed altrettanto significativa la sua alta percentuale di clorofilla, che aiuta l'organismo nella produzione di emoglobina contrastando così le varie forme di anemia. Da sottolinare, in cavoli e broccoli, la presenza di antiossidanti e di indoli che si formano quando le pareti cellulari di questi vegetali vengono spezzate o dal taglio del coltello o dalla masticazione.

Secondo le ultime ricerche, chi consuma molti cibi ricchi di vitamina C, vitamina E e carotene, è molto meno esposto a malattie cardiovascolari, ictus e cataratta. Gran parte delle piante crocifere sono ricche di potassio che ha un ruolo importante nella regolazione della pressione arteriosa. L'aspetto più importante dei cavoli e dei broccoli è rappresentato dal fatto che, sempre stando alle ultime ricerche mediche, un regolare consumo di questi vegetali, può dimezzare il rischi di sviluppare vari tipi di tumore in particolare dei polmoni e del colon. Uno studio condotto presso l'univerità della California di Santa Barbara ci rivela cosa accade a livello cellulare; broccoli, cavoli, ravanelli, contengono alcuni composti chimici, chiamati isotiocianati, che danno inizio ad un meccanismo che è in grado di bloccare il diffondersi e la proliferazione delle cellule tumorali.

Altre ricerche condotte in Giappone hanno dimostrato che gli isotiocianati presenti in cavoli e broccoli sono altresì in grado di bloccare i melanomi.

Oltre alle proprietà antitumorali, i broccoli giovano anche alla salute del cuore; questo quello che risulta da studi effettuati su topi all'università del Connecticut.

Per concludere, possiamo affermare che introdurre i broccoli ed i cavoli nella nostra dieta abituale potrebbe rivelarsi molto utile contro l'insorgenza di tumori al colon, al pancreas, all'utero, alla gola, ai polmoni, all'esofago, e allo stomaco, questo stando alle dichiarazione degli scienziati del World Cancer Research Found

Come abbiamo visto, cavoli, broccoli e altri vegetali appartenenti alla famiglia delle Crocifere sono rinomati per le loro proprietà di ridurre il rischio di tumori; tuttavia i ricercatori ora avvertono che cuocere, lessare queste verdure potrebbe compromettere le loro proprietà e virtù benefiche. Due ricercatori dell'Università di Warwick hanno acquistato cavoli e broccoli ed hanno effettuato dei test per valutare l'impatto dei diversi metodi di cottura.

La lessatura è risultata il metodo di cottura con i maggiori effetti negativi sulle proprietà dei cavoli e dei broccoli: dopo mezz'ora di bollitura i broccoli avevano perso il 77% delle loro proprietà benefiche mentre per i cavoli la percentuale si aggirava intorno al 65%. Al contrario la cottura al microonde e la cottura al vapore non hanno segnalato perdite significative.
Da evitare il surgelamento di cavoli e broccoli in quanto determina una perdita del 30% del contenuto di glucosinato

Vera e propria panacea, il succo di cavolo crudo, magari mischiato a quello di carota con un po' di limone, è un vero rinvigorente nelle situazioni di estremo affaticamento e di carenze vitaminiche; utile nelle situazioni di estremo nervosismo ed eccessiva irritabilità, utile per riequilibrare le condizioni della pelle e del cuoio capelluto, per liberare l'intestino da vermi o parassiti e in caso di asma e pertosse. Logicamente anche crudi, cavolo, e broccoli esercitano quasi le stesse proprietà del loro succo, con il vantaggio che mangiati crudi sono più appetitosi che berne invece il succo.

Il cavolo cotto, con l'acqua di cottura e un'eventuale aggiunta di miele è molto utile contro gli abbassamenti di voce, il raffreddore, l'asma e la bronchite. La sola acqua di cottura è benefica in caso di diarrea e dissenteria, ma anche in caso di stitichezza. In caso di sbronza, per alleviare gli effetti del "giorno dopo", è consigliabile un brodo concentrato di cavolo, gli effetti sono garantiti.

Curiosita"
Il cavolo ed i broccoli risulta fossero ben conosciuti fin dai tempi antichi; in particolare il cavolo era sacro per i Greci ed i romani lo utilizzavano metodicamente per curare le più svariate malattie e addirittura lo consumavano crudo prima dei banchetti per consentire all'organismo di assorbire meglio l'alcool.

Con il passare del tempo la diffusione del cavolo e dei broccoli sulle mense, grazie alle loro proprietà, non è mai venuta meno e, dobbiamo dire, che per un lungo periodo di tempo è stato considerato un cibo ideale per i giorni di magro.

Un'altra proprietà dei cavoli e dei broccoli è quella antiulcera; infatti contengono il grafanato che è una sostanza impiegata già da diversi anni nei medicinali per curare l'ulcera, in quanto agisce come rinforzante sulla mucosa dello stomaco, proteggendola dagli acidi.

Un aspetto, se vogliamo negativo di broccoli e cavoli, è rappresentato dal cattivo odore che emanano durante la cottura; questo a causa dello zolfo in essi contenuto. Volendo, si può evitare questo "inconveniente" spremendo un limone nell'acqua di cotturaVisualizza altro

lunedì 10 dicembre 2012

Noi siamo quello che mangiamo

Noi siamo quello che mangiamo



Fin da prima della nascita l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale
nel nostro organismo. Infatti un’alimentazione errata durante la
gravidanza potrebbe provocare disturbi fisici al futuro bambino. Anche i primi mesi di vita sono molto importanti se non essenziali, una corretta e soprattutto sana alimentazione aiuta la crescita e lo sviluppo del bambino e rinforza il sistema immunitario. È provato per esempio che un omogeneizzato fatto in casa aiuta a prevenire allergie nel futuro.
Anche in età adulta l’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni. Voglio ancora una volta precisare che non sto parlando di dieta dimagrante, una persona fisicamente perfetta non
è provato che sia sana. Al contrario, però, è possibile che una persona obesa abbia un sistema immunitario più debole e di conseguenza risulta più incline ad ammalarsi. Il motivo è semplice, l’alimentazione errata porta l’individuo a ingrassare e di conseguenza la massa corporea in eccesso costringe il proprio fisico ad aumentare la pressione del sangue, oppure ad avere troppo zucchero nel sangue o magari una frequenza cardiaca troppo accelerata.
Insomma, una sana alimentazione è quello che tutti noi dovremmo osservare, da un lato cercando di non innervosirci eccessivamente se abbiamo qualche chilo di troppo, dall’altro di non essere troppo
ottimisti nel sottovalutare una condizione quale l’obesità.
Secondo una visione tradizionalista, è considerato alimento tutto ciò che apporta energia all’organismo, ma questo concetto è stato ormai a anni superato; attualmente, infatti, l’alimento è sinonimo di
materia prima per l’accrescimento e il mantenimento dell’individuo, ed è molto importante ricordare che ad ogni stadio della vita vi sono necessità alimentari differenti.
Al giorno d’oggi, nonostante l’abbondanza calorica, aumentanocostantemente le richieste di integratori alimentari e vitaminici.
Cosa spinge la gente a comportarsi in questo modo?
La risposta è semplice: siamo colpiti da patologie definite del benessere e occorre quindi ovviare a quelli che sono gli errori nutrizionalipiù comuni. Vitamine fondamentali come la A, la C e la E sono sempre più
rare da trovare negli alimenti e questo perché sono vitamine che si disperdono facilmente se l’alimento non viene mangiatofresco.
Possiamo fare l’esempio della vitamina C. È vero che è presente in natura in maniera abbondante, ma è anche vero che un’arancia ricca di vitamina C è quella che viene staccata dall’albero e mangiata nel giro di pochi giorni, se non di poche ore. E oggi con la globalizzazione e la voglia di mangiare alimenti non stagionali, che
provengono da ogni parte del mondo, ci siamo abituati a mangiare arance provenienti dalla California, per esempio. Arence che sono state prelevate ancora acerbe dall’albero e sono state in seguito fatte
maturare nel lungo viaggio che le ha portate settimane dopo sulle nostre tavole. Ci siamo abituati anche a mangiare prodotti surgelati e sciroppati, dove la presenza vitaminica è quasi pari allo zero.
Per non parlare poi di tutti quei prodotti dove sono stati inseriti coloranti e aromi per renderli simili al sapore dell’alimento originale; se leggessimo attentamente le etichette di certi prodotti alimentari
potremmo renderci conto effettivamente di cosa mangiamo, ci sono caramelle all’arancia dove non è presente nemmeno una goccia di arancia, oppure delle patatine fritte dove la patata non è neanche
stata utilizzata!
Se dopo molti anni, quindi, con un’alimentazione sregolata e simile a quella descritta ci lamentiamo per gastriti o pressione alta o ulcere, la colpa è solamente nostra.
Curarci sempre con prodotti chimici ci illude di poterci curare ogni volta che vogliamo da qualsiasi sintomo, ma le medicine possono causare effetti collaterali al nostro organismo. Leggendo una qualsiasi istruzione per l’uso di un farmaco comune potremmo renderci conto che con lo stesso farmaco è possibile curare
decine di problemi. Se prendo qualche cosa per il mal di testa probabilmente posso alleviare un mal di denti o un dolore mestruale e anche un mal di schiena!

E tutto questo è assolutamente insensato


Il miele

Il miele: più curativo degli antibiotici




Un gruppo di ricercatori italiani ha scoperto che i mieli di timo e di eucalipto agiscono come potenti battericidi

Non solo sono emollienti, disintossicanti e nutrienti. Secondo uno studio della S...apienza, alcuni mieli italiani (di varia origine e provenienza) sono in grado di contrastare in modo efficace l’azione di batteri resistenti agli antibiotici.

Il team di ricercatori, composto da Roberto Lavecchia, Antonio Zuorro e Marco Fidaleo del dipartimento di Ingegneria Chimica, Materiali e Ambiente ha scoperto che, in particolare, i mieli di timo e di eucalipto agiscono come potenti battericidi. Questa proprietà vale anche per alcune varietà di mieli di arancio, di limone e di melata, la sostanza zuccherina prodotta dagli afidi e da altri piccoli insetti che si nutrono della linfa delle piante.

Il gruppo di ricercatori ha scoperto che i mieli di timo ed eucalipto non solo agiscono come battericidi, ma servono anche come inibitori del sistema di comunicazione batterico (il “quorum sensing”, che svolge un ruolo essenziale nello sviluppo di infezioni acute o croniche difficili da debellare).

Queste proprietà antimicrobiche erano già state studiate, in passato, sui mieli di Ulmo d’origine cilena e di Manuka, proveniente dalla Nuovo Zelanda.

Inoltre, sembra che la miscela di mieli di diversa origine e provenienza potenzi l’attività battericida. Questi risultati aprono la strada alle possibili applicazioni biomediche del miele, che potrebbe essere utilizzato per limitare la proliferazione dei microbi nei cosmetici o nei cibi.
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